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Il 28 marzo 1925, san Josemaría diventava sacerdote. Cinquant'anni dopo, il 26 giugno 1975, concludeva la sua vita terrena. Per celebrare questo periodo ti invitiamo a partecipare a una sfida: la San Josemaría Challenge.

In che consiste? Ogni settimana ti proporremo:

  • Una lettura breve di san Josemaría.
  • Una sfida concreta da applicare nella vita quotidiana.
  • Tre domande di riflessione da farti ogni giorno, nella tua orazione personale al mattino e nell’esame di coscienza della sera.

📖 Lettura

La famiglia cristiana
È Gesù che passa, n. 27

Non si può parlare di matrimonio senza pensare subito alla famiglia, che è il frutto e la continuazione di ciò che con il matrimonio si inizia. La famiglia è composta non solo dal marito e dalla moglie, ma anche dai figli e, in gradi differenti, dai nonni, dagli altri congiunti e dalle collaboratrici domestiche. A tutti costoro deve giungere quel calore affettuoso e intimo di cui si alimenta un vero ambiente famigliare. Certo, ci sono degli sposi ai quali il Signore non manda figli: è segno allora che Egli chiede loro di volersi bene con immutato affetto, e di dedicare le loro energie — per quel che possono — a servizi e iniziative per il bene di altre anime. Ma di solito il matrimonio è fecondo, e allora i figli devono costituire la prima preoccupazione degli sposi. La paternità e la maternità non si esauriscono nel momento in cui il figlio nasce: la facoltà di generare — partecipazione al potere di Dio — deve continuare poi come cooperazione all'opera dello Spirito Santo e culminare nella formazione di uomini e donne autenticamente cristiani. I genitori sono i principali educatori dei figli, sia nell'aspetto umano che in quello soprannaturale, e devono sentire la responsabilità di questa missione che esige comprensione, prudenza, capacità di insegnare e, soprattutto, di amare; nonché l'impegno di dare buon esempio. L'imposizione autoritaria e violenta non è una buona risorsa educativa. L'ideale per i genitori consiste piuttosto nel farsi amici dei figli: amici ai quali si confidano le proprie inquietudini, con cui si discutono i diversi problemi, dai quali ci si aspetta un aiuto efficace e sincero. È necessario che i genitori trovino il tempo di stare con i figli e parlare con loro. I figli sono la loro cosa più importante: più degli affari, più del lavoro, più dello svago. In queste conversazioni bisogna ascoltarli con attenzione, sforzarsi di comprenderli, saper riconoscere la parte di verità — o tutta la verità — che può esserci in alcune loro ribellioni. E allo stesso tempo bisogna aiutarli a incanalare rettamente ansie e aspirazioni, insegnando loro a riflettere sulla realtà delle cose e a ragionare. Non si tratta di imporre una determinata linea di condotta, ma di mostrare i motivi, soprannaturali e umani, che la raccomandano. In una parola, si tratta di rispettare la loro libertà, poiché non c'è vera educazione senza responsabilità personale, né responsabilità senza libertà.

(È Gesù che passa, n. 27)


🎯 Sfida

Questa settimana ti invitiamo a fare un gesto concreto per migliorare l’armonia in famiglia.


❓ Domande

Le tre domande che questa settimana puoi farti per riflettere nella tua orazione personale e nel tuo esame di coscienza della sera sono le seguenti:

  1. Qual è il mio ruolo nella mia famiglia?
  2. In quale aspetto posso crescere nel servizio ai miei familiari?
  3. Ho il desiderio di trattare i miei cari come ci si vuole bene nella Santa Famiglia?

    🎧 Versione audio della settimana 7

    Clicca qui per scoprire tutti i contenuti della San Josemaría Challenge