Meditazioni: mercoledì della 3ª settimana di Pasqua

Riflessioni per meditare il mercoledì della terza settimana di Pasqua. I temi proposti sono: Possiamo andare da Gesù durante la giornata; Il progetto di Dio con noi; Chiedere al Signore di aiutarci a fare la sua volontà.

Possiamo andare da Gesù durante la giornata Il progetto di Dio con noi Chiedere al Signore di aiutarci a fare la sua volontà


Possiamo andare da Gesù durante la giornata

È sabato e Gesù sta predicando nella sinagoga di Cafarnao. Risveglia l’interesse dei presenti quando dice che l’opera di Dio è questione di fede. L’aspettativa cresce quando, come segno per convalidare le sue parole offre loro il pane del cielo. E il dialogo raggiunge il suo punto massimo quando afferma: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» (Gv 6, 35). Aggiunge una promessa, unita a una esigenza: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori» (Gv 6, 37).

Il Padre ci dà suo Figlio perché noi ricevessimo l’adozione filiale; però il nostro andare a Gesù è libero, nessuno si avvicina a lui perché obbligato. «Andare a Gesù: può sembrare un’esortazione spirituale scontata e generica. Ma proviamo a renderla concreta, ponendoci domande come queste: Oggi, nelle pratiche che ho avuto tra le mani in ufficio, mi sono avvicinato al Signore? Ne ho fatto motivo di dialogo con Lui? E nelle persone che ho incontrato, ho coinvolto Gesù, le ho portate a Lui nella preghiera? Oppure ho fatto tutto rimanendo nei miei pensieri, solo rallegrandomi di quello che mi andava bene e lamentandomi di quello che mi andava male? Insomma, vivo andando al Signore o ruoto su me stesso? Qual è la direzione del mio cammino? Cerco solo di fare bella figura, di salvaguardare il mio ruolo, i miei tempi e i miei spazi, o vado al Signore?»[1].

«Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori» (Gv 6, 37). Noi siamo venuti per stare con Gesù, vogliamo accettare liberamente in ogni momento l’invito del Padre. E lo ringraziamo per questa certezza che non ci caccerà fuori, che starà sempre al nostro fianco, dalla nostra parte. Il Signore ci spinge a cominciare e ricominciare tutte le volte che sarà necessario.

Il progetto di Dio con noi

«Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato» (Gv 6, 38). La modalità adottata da Gesù fu quella di fare sua la volontà del Padre. Questa è la modalità che ci permette di avere una vita felice. Dio, infatti, è colui che vuole, con più forza di ogni altro, la nostra felicità eterna e quella terrena. Sintonizzarsi con questo progetto è la maniera più sicura di edificare la nostra felicità. Amare la volontà di Dio non vuol dire sottostare a una serie di regole arbitrarie, ma confidare nel suo immenso desiderio di condividere con noi la sua felicità.

Vale la pena confidare in questo progetto di Dio anche nei momenti difficili; anche qui il nostro modello è sempre Cristo. «Non è facile compiere la volontà di Dio! Non fu facile per Gesù che, in questo, fu tentato nel deserto e anche nell’Orto degli Ulivi dove, con il cuore in agonia, accettò il supplizio che lo aspettava. Non fu facile per alcuni discepoli, che lo abbandonarono non avendo capito che significava fare la volontà del Padre (cfr. Gv 4, 34). Non lo è per noi, dato che ogni giorno abbiamo su un vassoio la possibilità di fare tante scelte»[2].

Nei momenti di sofferenza possiamo ricordare che Gesù soffrì indicibilmente nell’Orto degli Ulivi, con il suo cuore di uomo. La tentazione del discepolo che vuole far piacere a Dio in tutto può consistere nel lottare senza il cuore. Mentre ci sembra di aver chiaro in mente quello che dovremmo fare, anche con una sicurezza molto grande, invece nel cuore potrebbe non esserci la stessa determinazione, né gli affetti potrebbero invitarci verso questo percorso. Abbiamo bisogno, dunque, di cercare la volontà di Dio anche con il cuore. San Josemaría ripeteva queste parole, sapendo che nessuno vuole la nostra felicità tanto quanto il nostro creatore. «Voglio quello che tu vuoi, lo voglio perché tu lo vuoi, lo voglio come tu lo vuoi, lo voglio quando tu lo vuoi...»[3].

Chiedere al Signore di aiutarci a fare la sua volontà

«Che cosa faccio per fare la volontà di Dio? Prima di tutto, chiedere la grazia di volerla fare. Chiedo che il Signore mi dia la voglia di fare la sua volontà? O cerco compromessi perché la volontà di Dio mi intimorisce? Possiamo fare anche un’altra cosa: pregare per conoscere la volontà di Dio per me e per la mia vita, per sapere quale decisione debbo prendere ora, come gestire le mie cose, ecc.»[4]. Questo è anche ciò che cercava di fare san Josemaría: «Presagendo che Gesù si attendeva da me qualche cosa – ma non sapevo quale –, composi delle giaculatorie: Signore, che cosa vuoi? Che mi chiedi? Presentivo che mi cercava per qualcosa di nuovo, e la frase: “Rabboni, ut videam” – Maestro, che io veda – mi mosse a supplicare Cristo in continua orazione: Signore, si compia ciò che Tu mi chiedi»[5].

Questo modo di fare dei santi ci introduce nella loro familiarità con Dio, in quella sintonia di desideri che è il cammino della felicità. Perciò possiamo chiedere «che il Signore ci conceda la grazia, a tutti, perché un giorno possa dire di noi ciò che disse di quel gruppo, di quella gente che lo seguiva e che stava seduta attorno a lui [...]: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre” (Mc 3, 35). Fare la volontà di Dio ci fa essere parte della famiglia di Gesù, ci fa madre, padre, sorella, fratello»[6]. Gesù vuole renderci partecipi dei suoi progetti di salvezza e di amore; si aspetta una nostra risposta libera, creativa, e ci dà la grazia per farlo. «La fedeltà nel tempo è il nome dell’amore»[7].

Maria rispose con un sì a Dio non solo nell’annunciazione dell’angelo ma nel corso dell’intera sua vita, anche nei momenti dolorosi della passione di suo figlio. Chiediamole di aiutarci ad avere un cuore sensibile, che aspiri alla vita grande e felice alla quale Dio vuole associarci.


[1] Papa Francesco, Omelia, 4-XI-2019.

[2] Papa Francesco, Omelia, 28-I-2015.

[3] San Josemaría, Preghiera manoscritta, IV-1934.

[4] Papa Francesco, Omelia, 28-I-2015.

[5] San Josemaría, Amici di Dio, n. 197.

[6] Papa Francesco, Omelia, 28-I-2015.

[7] Mons. Fernando Ocáriz, Meditazione, 19-III-2020.