Sabato, commento al Vangelo: Accogliere lo spirito

Vangelo e commento del sabato della 28.a settimana del tempo ordinario.

Vangelo (Lc 12, 8 12)

— Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.

— Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.

— Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.


Commento

Oggi leggiamo nel Vangelo alcune parole di Gesù che possono suscitare alcuni interrogativi in chi legge: “Chi bestemmia lo Spirito Santo, non sarà perdonato”.

La frase del Signore è di una straordinaria profondità e difficile da intendere. In ogni caso, sottolinea la centralità dello Spirito Santo. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, “la nostra nascita alla vita divina ci è donata nello Spirito Santo"[1].

Accogliere lo Spirito Santo significa accogliere la vita. Respingere lo Spirito Santo vuol dire respingere la vita. Non è che non si ha per questo il perdono da parte del Signore, ma è che respingendo lo Spirito Santo si respinge la salvezza.

E accogliendo lo Spirito Santo si accoglie la salvezza. Come disse una volta san Giovanni XXIII, “Ognuno dei santi è un’opera maestra della grazia dello Spirito Santo!”[2].

Facciamo nostro il consiglio di san Josemaría, “Coltiva l’intimità con lo Spirito Santo – il Grande Sconosciuto – perché è lui che ti deve santificare”[3].

Come ci dice Gesù, è lui che ci insegna ogni cosa: “Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire”.

Il Paraclito ci va guidando nella vita affinché lottiamo per fare il maggior bene possibile. Infatti, come insegna san Paolo, “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5, 5). Il suo modo più abituale di procedere consiste nelle sue ispirazioni che si ascoltano nell’intimità del cuore. Spesso saranno cose piccole: una piccola mortificazione, un sorriso, terminare bene un lavoro, ecc. Così ci va guidando verso la pienezza della vita cristiana.

Javier Massa


[1] Catechismo della Chiesa Cattolica, 694.

[2] San Giovanni XXIII, Allocuzione, 5-VI-1960.

[3] San Josemaría, Cammino, 57.