Meditazioni: Venerdì della 33a settimana del Tempo Ordinario

Riflessioni per meditare nel venerdì della 33a settimana del Tempo Ordinario. I temi proposti sono: Purificare il tempio per l’orazione; La Chiesa è il tempio per il mondo; Insieme a Cristo siamo pietre vive della Chiesa.

- Purificare il tempio per l’orazione

- La Chiesa è il tempio per il mondo

- Insieme a Cristo siamo pietre vive della Chiesa


DURANTE LE SUE SOSTE a Gerusalemme Gesù insegnava tutti i giorni nel Tempio. Questo era il luogo dell’incontro con Dio attraverso l’orazione e i sacrifici; era il simbolo della protezione di Yahvé, della sua presenza, sempre disposto ad ascoltare il suo popolo e a soccorrere tutti quelli che si rivolgevano a lui in caso di bisogno. Dio ha voluto abitare tra gli uomini affinché, così, gli uomini possano incontrare Dio.

Il Signore andava fin lì, accompagnato dagli apostoli, con la gioia del Figlio che va a pregare nella casa di suo Padre. Tuttavia, l’atmosfera che si respirava non sempre era la più propizia per la preghiera. La dinamica che si era stabilita, a causa dei sacrifici prescritti dalla legge, faceva sì che il Tempio – e in modo particolare il suo vasto piazzale – sembrasse piuttosto un luogo per gli affari. Non è difficile immaginare le grida, il trambusto dovuto alle persone e agli animali.

In una di queste visite Gesù decise di «scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: “Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera” (Lc 19, 45). La scena dovette essere scioccante. E con questa immagine nella mente possiamo ricordare che anche noi «siamo tempio dello Spirito Santo: io sono un tempio, lo Spirito di Dio sta in me [...]. Anche noi dobbiamo purificarci continuamente perché siamo peccatori: purificarci con la preghiera, con la penitenza, con il sacramento della riconciliazione, con l’Eucaristia»[1].

Il tempio in cui Dio abita non è solamente un edificio costruito con le nostre mani. In ultima analisi, il tempio è il Corpo di Cristo, vale a dire, la Chiesa: la Chiesa accoglie la presenza di Dio. «ciò che era prefigurato nell’antico Tempio, è realizzato, dalla potenza dello Spirito Santo, nella Chiesa: la Chiesa è la “casa di Dio” [...]. Se ci chiediamo: dove possiamo incontrare Dio? Dove possiamo entrare in comunione con Lui attraverso Cristo? Dove possiamo trovare la luce dello Spirito Santo che illumini la nostra vita? La risposta è: nel popolo di Dio, fra noi, che siamo Chiesa»[2].


NON C'È DUBBIO CHE noi uomini possiamo «oscurare il volto puro della Chiesa»[3] perché, anche se si tratta di un popolo santificato da Cristo, è composto da creature fragili. San Josemaría faceva notare che «questa apparente contraddizione segna un aspetto del mistero della Chiesa. La Chiesa, che è divina, è anche umana, perché è formata di uomini, e gli uomini hanno i loro difetti [...]. Nostro Signore Gesù Cristo, che fonda la Santa Chiesa, si attende che i membri di questo popolo si sforzino continuamente di raggiungere la santità [...]. Nella Sposa di Cristo si ritrovano, nello stesso tempo, le meraviglie del cammino di salvezza e le miserie di coloro che lo percorrono»[4]. La Chiesa è tempio per tutti nella vita di ogni cristiano. Per questo vogliamo, con l’aiuto di Dio, far trasparire, con la maggior trasparenza possibile, Dio che si vuol fare presente in noi.

La Chiesa di Cristo è costruita con «pietre vive» (1 Pt 2, 5), la prima delle quali, quella «rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio» (1 Pt 2, 4), è Gesù. Allo stesso tempo, ogni battezzato è «pietra viva» per costruire un «edificio spirituale per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo» (1 Pt 2, 5). Non sono più necessari lunghi rituali né sacrifici di animali. La principale offerta che Dio si attende è la donazione quotidiana della nostra vita unita a quella di Cristo: questo è «il sacrificio puro, immacolato e santo»[5], l’ostia gradevole agli occhi di Dio.


IL SIGNORE VUOLE che il tempio del nostro cuore non sia, come dice sant’Ambrogio, una «casa di mercanti, ma di santi»[6]. Con la purificazione del Tempio, Gesù ci invita a purificare le nostre intenzioni, in modo che la nostra ricerca di Dio sia la più autentica possibile. Affinché il cuore sia casa di preghiera abbiamo bisogno di allontanare il rumore, la confusione, trovando momenti di silenzio interiore nei quali contemplare Gesù. È in questi silenzio che, insensibilmente, succedono le grandi cose, i grandi cambiamenti per la nostra vita e per l’ambiente in cui viviamo.

In questi termini si esprime un inno della Liturgia delle ore di oggi: «Lì dove va un cristiano / non c’è solitudine, ma amore, / perché porta tutta la Chiesa / dentro il suo cuore. / E dice sempre “noi”,/ anche se dice “io”». E al centro di questo «noi» c’è Maria, tempio dello Spirito Santo e Madre della Chiesa: ella intercede a nostro favore perché la nostra vita sia ogni giorno più santa, più felice: la migliore pietra viva del Tempio che è suo Figlio.


[1] Papa Francesco, Omelia, 22-XI-2013.

[2] Papa Francesco, Udienza, 26-VI-2013.

[3] San Josemaría, Lealtà alla Chiesa, in La Chiesa nostra Madre, n. 19.

[4] Ibidem, n. 23.

[5] Canone Romano, Preghiera Eucaristica I.

[6] Sant’Ambrogio, commento a questo passo in Catena aurea.