Il prelato a Barcellona (13 - 17 luglio)

Il prelato dell’Opus Dei si è congedato dalla capitale catalana dopo diversi incontri con i fedeli della prelatura. Nel suo messaggio finale, li ha incoraggiati a trasmettere la gioia del Vangelo. Il 17 luglio, nella mattinata, ha visitato Terral, un’opera corporativa dell’Opus Dei che promuove attività formative e di inserimento sociale con giovani del quartiere di Raval. In questi giorni ha avuto occasione di conoscere materialmente diverse iniziative educative e sociali.

Le precedenti giornate del viaggio pastorale di mons. Fernando Ocáriz a Barcellona

13 e 14 luglio15 luglio16 luglio


17 luglio

Al Terral, il gruppo direttivo e le volontarie gli hanno presentato i valori riguardanti l’ecologia umana sui quali si sta lavorando nelle attività estive. Un gruppo di bambine dai 7 ai 10 anni gli ha cantato un rap da loro composto; le alunne della Scuola Secondaria e del Liceo gli hanno raccontato i passi avanti da loro fatti e il vivo desiderio di alcune di iniziare gli studi universitari. Il prelato si è interessato della provenienza di ognuna di esse e alla fine si è fatto fotografare con l’intero gruppo.

Alla fine ha parlato loro della necessità di rendere molte grazie a Dio per il bene che sono in condizione di fare. “Molti sono i motivi, anche umani, per occuparsi degli altri... e, da un punto di vista cristiano, perché Dio ama ognuno di essi infinitamente, perché per ognuno Cristo ha dato la propria vita. Tutte le persone sono importanti”. Poi ha invitato a chiedere aiuto a san Josemaría, che nei primi tempi dell’Opera dedicava molto tempo a chi aveva più bisogno.

16 luglio

Mons. Fernando Ocáriz il 16 luglio ha pregato nella cripta dove riposa la venerabile Montse Grases nell’oratorio di Santa María de Bonaigua e davanti ai resti di José María Hernández Garnica nella chiesa di Santa Maria di Montalegre. Poi ha ricevuto alcune famiglie, ha visitato dei malati e nell’incontro con persone dell’Opus Dei ha detto che “Dio ci ascolta sempre”.

Nella cripta dell’oratorio di Santa Maria de Bonaigua, davanti ai resti di Montse Grases, recentemente dichiarata venerabile da Papa Francesco, mons. Fernando Ocáriz è rimasto a pregare per alcuni minuti prima di salutare alcune amiche di gioventù di Montse.

È andato a pregare anche davanti alla tomba di José María Hernández Garnica, uno dei tre primi sacerdoti dell’Opera, che riposa nella Chiesa di Santa Maria di Montalegre. Il prelato ha salutato le persone che diffondono la devozione a don José María, i volontari e i responsabili delle attività sociali e alcune famiglie che sono state con lui.

Mons. Fernando Ocáriz è rimasto qualche minuto con Joaquín, che soffre di sclerosi multipla.

Come superare le difficoltà del giorno per giorno

In un incontro con persone dell’Opus Dei mons. Fernando Ocáriz ha invitato a pregare di più: “Dobbiamo essere convinti – perché è vero – che Dio ci ascolta sempre e che nulla va perduto”. In questo senso ha ricordato anche alcune parole di san Paolo: “Siate lieti nella speranza, perseveranti nella preghiera”.

In seguito a una domanda su come aiutare Papa Francesco, il Prelato ha ricordato che la cosa che noi abbiamo sempre a portata di mano è pregare. Inoltre – ha continuato – per i cristiani è un obbligo pregare per il Papa, e del resto lui lo chiede espressamente a ogni occasione.

Un momento dell’incontro con mons. Ocáriz.

In un altro intervento un professore ha parlato delle difficoltà che incontra nell’occuparsi delle attività familiari, professionali e apostoliche del giorno per giorno. Affermava che la sua casa, con alcuni figli adolescenti, a volte sembra più un campo di battaglia che un “focolare luminoso e allegro” (queste erano le parole che utilizzava san Josemaría per descrivere il clima che doveva regnare nelle famiglie cristiane). In modo spiritoso, ha domandato: “Forse mi comporto male, Padre?”. Allora il prelato gli ha spiegato che è fondamentale non angosciarsi, occuparsi del presente e curare l’ordine.

Un’altra costante durante l’incontro è stata la preoccupazione per gli altri. Mons. Ocáriz ha sottolineato la necessità che vi siano famiglie che aiutino altre famiglie.

15 luglio

«L’aiuto di Dio non ci mancherà»

Mons. Fernando Ocáriz è andato a pregare la Madonna della Mercede. Nella mattinata del 15 luglio ha visitato l’ampliamento di un campus universitario a Sant Cugat del Vallès e un centro di sostegno per i giovani nel Raval di Barcellona. Durante gli incontri con i fedeli della prelatura, li ha invitati a pregare di più per il Papa e a vivere con speranza e pieni di gioia.

In mattinata il Prelato ha visitato il Campus Sant Cugat dell’Università Internazionale della Catalogna: ha benedetto i nuovi impianti della clinica universitaria di odontologia e ha avuto un breve incontro con i professori e il personale dell’università. Mons. Ocáriz li ha incoraggiati a non perdere la gioia e l’ottimismo e a vivere l’unità. Ha visitato anche Braval, un centro di sostegno socio-educativo per i giovani e le famiglie del quartiere del Raval di Barcellona.

I responsabili e i partecipanti gli hanno spiegato i progetti e le attività che svolgono tra molti degli immigranti. Il prelato ha detto loro che bisogna avere speranza “perché, come diceva san Josemaría, del lavoro che si fa per Dio non si perde mai nulla”. Ha sottolineato che grazie al Braval si aiutano molte persone e che il frutto del lavoro che si realizza poggia sulle preghiere che arrivano da tutto il mondo.

Nel pomeriggio Mons. Fernando Ocáriz è andato a pregare la Madonna della Mercede, patrona di Barcellona.


Nel pomeriggio mons. Ocáriz è andato a pregare la Madonna della Mercede, patrona della città. Nel libro d’onore ha scritto alcune parole ricordando ciò che chiedeva san Josemaría e chiedendo alla Madonna di “stare sempre unita a tutti, e specialmente al Romano Pontefice”.


Ricominciare

Negli incontri con persone dell’Opus Dei ha chiesto loro di pregare “un po’ di più” per Papa Francesco, “perché deve prendere molte decisioni difficili e si affida alle vostre preghiere”. Ha invitato a vivere con uno slancio sempre nuovo la chiamata di Dio, con gioia e fiducia nel Signore, anche quando le cose non vanno per il verso giusto. Poi ha affermato che il periodo successivo al Congresso Generale è una occasione per ricominciare, “fiduciosi che l’aiuto di Dio non ci mancherà”. Ha anche parlato della centralità di Gesù Cristo nella vita dei cristiani. E ha suggerito di vedere Cristo soprattutto nei malati, di vedere in essi la carne dolente e di fare a loro quello che ci piacerebbe facessero a noi.

Una delle presenti ha domandato come è possibile dire di sì ogni giorno a quello che Dio ci pone dinanzi. Il prelato ha messo in rilievo quanto sia importante fare ogni giorno “un atto di fede nell’amore che Dio ha per noi”.

Mons. Fernando Ocáriz durante la visita ai nuovi impianti della clinica universitaria di odontologia dell’Università Internazionale della Catalogna.

Una farmacista da poco sposata gli ha chiesto qualche consiglio per questa nuova tappa. Mons. Fernando Ocáriz ha ricordato che per una coppia di coniugi cristiani il cammino al cielo per il marito è lei, e viceversa. “Il matrimonio dev’essere fondato sull’amore autentico, che è volere e procurare il bene dell’altra persona e questo comporta comprendere i difetti dell’altro”. Infine, ci ha dato alcuni consigli per voler bene a tutte le persone: questo significa pregare, aiutare, comprendere, scusare, perdonare e non essere suscettibili. Per questo dobbiamo chiedere al Signore di allargarci il cuore perché amare è il profondo desiderio di volere il bene dell’altro.


Giovedì 13 e venerdì 14 luglio

Il prelato dell’Opus Dei arriva a Barcellona

Mons. Fernando Ocáriz ha visitato le scuole Canigó, Xaloc e Pineda e ha salutato il cardinale di Barcellona. Oltre ad alcune famiglie e diversi malati, ha incontrato alcune persone dell’Opus Dei.

Mons. Fernando Ocáriz il 14 luglio ha fatto visita all’arcivescovo di Barcellona, che recentemente è stato creato cardinale da Papa Francesco. Successivamente ha salutato varie famiglie e persone malate alle quali ha chiesto di pregare per Papa Francesco. Nel pomeriggio ha avuto un incontro con persone dell’Opus Dei nella scuola Xaloc. Ha spiegato che “sul piano umano [san Josemaría] ci ha lasciato in eredità l’amore alla libertà e il buon umore”, e ha ricordato una sua frase: “Perdere il buon umore è cosa grave”. Inoltre ha ricordato l’importanza della libertà di spirito, che consiste nel vivere gli impegni – personali per amore a Gesù Cristo e non semplicemente nella capacità di scegliere tra differenti possibilità. In seguito a una domanda di un professore universitario – ormai emerito e che è affetto da una grave malattia -, mons. Ocáriz ha chiesto ai presenti di pregare “per tutti i malati del mondo”. Ha spiegato che, pur avendo la difficoltà di capire “la logica della croce”, dobbiamo sapere che “sulla croce di Cristo si è manifestato al massimo l’amore di Dio per noi”.


Infine, mons. Fernando Ocáriz si è intrattenuto con le famiglie, le insegnanti e il personale non docente dei centri educativi Avantis e Pineda, entrambi a Hospitalet del Llobregat. Nella scuola Pineda, accompagnato dai canti della corale delle alunne, ha pregato nella nuova cappella. Il prelato le ha invitate a rendere grazie a Dio per il bene che fa la scuola e per le “tante donne che hanno ricevuto un seme di vita umana e cristiana che si propaga in tutto il mondo come onde concentriche”.

Ha poi visitato la scuola Canigó, dove ha potuto vedere il nuovo oratorio, che è stato possibile costruire grazie all’impegno delle famiglie e delle ex alunne.