Abbiamo ottenuto lavoro in meno di due settimane

Grazie, San Josemaría, per i favori ricevuti. Hai intercesso per noi davanti a Dio e Lui ci ha ascoltato! In un paese con una disoccupazione del 20% e nel quale la ricerca di un lavoro può durare fino a 9 mesi [...]

Grazie, San Josemaría, per i favori ricevuti. Hai intercesso per noi davanti a Dio e Lui ci ha ascoltato! In un paese con una disoccupazione del 20% e nel quale la ricerca di un lavoro può durare fino a 9 mesi, hai fatto sì che mia moglie e io – di fronte a una situazione economica che non permetteva di comprarci da mangiare né per noi né per le nostre figli e piccole – ottenessimo un lavoro in meno di due settimane dopo aver fatto una novena con la tua preghiera. Attraverso questi lavori, onoreremo Dio e porteremo a chi ne avrà bisogno la buona notizia del tuo messaggio.

Hugo Mauricio Zamrano, Colombia

30 dicembre 2006

Senza gravi conseguenze

Questa testimonianza è di mio marito. Quando aveva circa 9 anni, cioè nel 1977 – pochi anni dopo la morte di San Josemaría – si ammalò di meningite. Sua madre lo portò rapidamente all’ospedale. La diagnosi era grave: uno dei dottori che lo curò aveva una diagnosi pessimistica. Disse a sua madre che se il bambino si fosse salvato probabilmente sarebbe rimasto con gravi conseguenze. Era in un piano isolato ed era da circa 10 giorni in ospedale, quando una zia gli diede una immaginetta dell’allora Servo di Dio Josemaría Escrivá de Balaguer. La diedero all’infermiera che la mise sotto il cuscino del bambino. La famiglia cominciò a pregare intensamente l’orazione e il bambino cominciò a mostrare sintomi di miglioramento giorno dopo giorno, finché il quarto giorno della novena il bambino era fuori pericolo. I dottori erano perplessi, non ci potevano credere. Non si spiegavano il miglioramento dal punto di vista medico. Il bambino guarì completamente e rimase senza conseguenze gravi, solo con macchie sulla pelle che dimostrano che ebbe la malattia. Attraverso questa testimonianza voglio ringraziare San Josemaría per la salute di mio marito, anche se è passato tanto tempo dal miracolo. Spero che questo serva perché altre persone credano nell’intercessione dei santi e si avvicinino ai mezzi di formazione cristiana che offre l’Opus Dei.

Pilar Quintana F., Cile

29 dicembre 2006

Continuo a pregarlo e ho fiducia nel suo aiuto

Voglio diffondere le grazie ricevute da San Josemaría. La prima si riferisce a una malattia che ebbe mia nonna: le si riempirono i polmoni di un liquido e i medici non sapevano che cosa le stava succedendo. Stava molto male. Trovai la preghiera di San Josemaría, fondatore dell’Opus Dei, e la pregai. Mia nonna migliorò e ora sta molto bene. La seconda è sulla salute di Marcello, la persona che amo. Ebbe una crisi cardiorespiratoria e sopravvisse. Ho pregato tutti i giorni San Josemaría. Ora Marcello ha una grave infezione a cui i medici non credono che sopravvivrà: continuo a pregarlo e confido nel suo aiuto.

Liliana Pastén, Cile

29 dicembre 2006

Ciao Papà

Mio padre è morto lo scorso 6 Dicembre. Era da anni ammalato di cancro. Nell'ultimo anno, un ciclo forte di chemioterapia lo ha debilitato al punto di doverlo ricoverare tre volte per un blocco renale. Dopo la terza dimissione, nessuno dei medici aveva voluto parlarci per spiegarci la reale gravità. Gli ultimi due mesi sono stati un peggioramento continuo ed una grande sofferenza di quell'uomo che ha sempre portato la sua croce con dignità, desiderando ancora di vivere. Il problema più grave era il suo gonfiore che impediva anche a noi di aiutarlo a causa del suo peso. Non c'era modo di sgonfiarlo. Ho pregato San Josemaría perché si sgonfiasse, agevolando le nostre cure. Due giorni dopo, iniziò a liberarsi dei liquidi in modo incontenibile. Ringraziai San Josemaría. Pochi giorni prima che morisse ci sembrava che soffrisse molto. Chiamai un sacerdote per l'unzione; Papà mi ringraziò. Il tumore alle ossa gli dava una tortura costante soprattutto alle anche. Avevamo una boccetta di acqua di Lourdes e pensai di segnargli una croce sulle gambe, dove aveva dolore, chiedendo alla Madonna che alleviasse il suo dolore. Dopo tre giorni è andato in cielo, smettendo di soffrire. Ciao Papà.

Antonio Massari, Italia

22 dicembre 2006

Un’evoluzione stupefacente

Quando avevo 14 anni ebbi un problema alla colonna vertebrale e mi dovettero fare un apparecchio per la schiena fino al collo. L’avrei dovuto portare per qualche anno e questo mi fece soffrire abbastanza. Mia sorella e io pregammo Josemaría Escrivá de Balaguer. Alla fine lo usai tre mesi, visto che in una delle revisioni di routine il medico notò che per un’evoluzione stupefacente lo dovevo portare solo per qualche mese, per dormire, non durante il giorno. Da allora, davanti a qualunque problema, san Josemaría è sempre stato con me e me l’ha risolto. Mia sorella è dell’Opus Dei ed è testimone del fatto.

Angela, Spagna

14 novembre 2006

Materie diffícili

Voglio ringraziare l’intercessione di san Josemaría perché andassi bene in due materie abbastanza difficili della mia facoltà. Grazie al Signore per l’intercessione del padre Josemaría.

Alejandro, Argentina

21 novembre 2006

Non trovavano le piastrine

Il 14 ottobre 1997, due mesi dopo aver chiesto l’ammissione all’Opus Dei, andai dal medico per fare un’analisi del sangue che risultò un po’ curiosa: il medico non trovava le piastrine. Il motivo delle analisi erano delle semplici stanchezze e un mal di testa ogni volta che facevo qualche sforzo. Secondo il medico, tutto sembrava indicare i sintomi della crescita e non dovevamo preoccuparci: la ricetta era mangiare un po’ di più e recuperare le forze. Non facemmo più caso al problema finché una persona mi disse che ero “un po’ giallo” e che poteva essere un problema di fegato. Senza molta voglia, pensando che non fosse niente, alla fine andammo da un analista a fare delle prove. Qui giunse il primo aiuto di san Josemaría. Lo stesso giorno in cui ci davano i risultati avevo un appuntamento dal dentista. Senza motivi importanti, pensavamo, decidemmo di rimandare l’appuntamento per avere prima i risultati delle analisi. Alla fine della mattina ricevemmo una chiamata del medico. Aveva appena parlato con l’analista, che era stupito perché, diceva, non trovava le piastrine… In effetti, nelle analisi che mi fecero successivamente, si vide che non avevo piastrine nel sangue. Ci rendemmo conto a posteriori che era stato provvidenziale aver rimandato il dentista, perché avrebbe potuto essere fatale l’assenza di piastrine.

Rapidamente il medico ci mandò alla Clinica Universitaria di Navarra, dove mi fecero varie prove e si confermò quello che avevo: una leucemia linfoblastica acuta. Cominciò la cura e quelli che prima mi sembrava sarebbero stati dei giorni fuori casa si allungarono fino al mese di dicembre. Mi avevano dato un’immaginetta dell’allora Beato Josemaría con una reliquia che tenni sempre sotto il cuscino. In quei giorni pregammo di poter tornare a casa entro la Novena per l’Immacolata. Sembrava che non sarebbe stato possibile, ma alla fine riuscimmo a stare alla Messa del giorno 8 che si celebrava a Bilbao.

Allora cominciò una tappa in cui andavo e tornavo da Bilbao a Pamplona e da Pamplona a Bilbao proseguendo le cure. Anche se ai miei genitori avevano lasciato un appartamento a Pamplona per poter andarci con il resto dei miei fratelli, l’idea di passare il Natale fuori casa non era molto attraente e cominciammo a pregare perché non andasse così. Di nuovo, il fondatore dell’Opus Dei fece in modo che riuscissimo a tornare a casa nei giorni di Natale.

Per due anni continuò una cura di consolidamento, più leggera e a distanza. Così, nel 1999, quasi due anni dopo l’inizio della malattia, mi diedero la notizia della mia guarigione definitiva. Io sapevo che nostro Padre aveva aiutato, ma non ero sicuro della data esatta della guarigione e pensavo che sarebbe stata una cosa bella che fosse il 26 giugno. Così, quando mi proposi di scrivere il favore completo, mandai una mail a mio padre perché controllasse la data e ricevetti questa risposta piuttosto chiara: ti assicuro che fu il 26 giugno che noi ne venimmo a conoscenza.

P.G. Spagna

22 ottobre 2006

Il miracolo della preghiera

Una collega di lavoro mi ha aiutato molto, e in varie conversazioni su Dio e sull’Opus Dei mi presentò san Josemaría Escrivá e don Álvaro, e mi raccontava della loro santità e del miracolo della preghiera. È per questo che su insistenza della mia collega racconto il miracolo che sperimentai. Sabato scorso andai a pregare nella cappella della mia parrocchia. Lì conversavo con Gesù e poi chiesi a don Álvaro che mi aiutasse a sistemare dei problemi economici, visto che mio marito è in ospedale da molto tempo e io sono il sostegno dei miei due figli adolescenti. La sera, quando tornai a casa, trovai una busta chiusa con il mio nome e indirizzo. Aprendola trovai un foglio che diceva: “Cara Monica, per 6 mesi riceverai una busta con una quantità simile. Dio ti benedica, il tuo amico Matteo 6, 25-34”. Sotto c’era una quantità di denaro con il quale posso a poco a poco andar risolvendo i miei debiti. I miei figli e io non sappiamo chi fu, perché mio figlio aprì la porta a un signore che disse di essere un tassista e a cui avevano chiesto solo che questa busta arrivasse direttamente nelle mie mani. Non so se è una persona, un parente o un ente che decise di aiutarmi ma è un miracolo per noi. Non mi resta altro che continuare a pregare in ringraziamento. Saluti.

M. R. R., Perú

16 ottobre 2006

Tre favori in una settimana

Salve! San Josemaría mi ha concesso tre favori in una settimana. Il primo è il più importante. La zia di una mia amica stava morendo e la mia amica mi chiese di pregare perché potesse ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi. Doveva andare a trovarla il lunedì seguente. Durante la Messa, lo stesso lunedì mattina, chiesi a Dio per intercessione di san Josemaría che questa signora si confessasse e ricevesse il santo Viatico. La mia amica non andò a trovarla quel giorno ma il successivo e quando entrò nella stanza d’ospedale la sua zia le disse che la vigilia era passato un sacerdote che le aveva amministrato l’Unzione degli infermi. Siamo molto grate a san Josemaría.

Ci sono altri due favori: trovai una mia amica alla stazione nonostante ci fossimo sbagliate sul luogo dell’incontro. Infine, arrivai con 45 minuti di ritardo a un appuntamento e nonostante tutto mi ricevettero. Davvero, san Josemaría è buonissimo: sono innumerevoli gli aiuti che mi dà ogni giorno, soprattutto nella mia vita interiore. Grazie!

Hélène P. Francia, 13 ottobre 2006

Calma e serenità

Con una grande speranza, pregai per conservare la calma e la serenità durante gli esami per ottenere la patente di guida. Tutto successe proprio come l’avevo chiesto. Chiesi a san Josemaría, che avevo conosciuto solo due giorni prima su internet, e non rimasi delusa, Ringrazio dal più profondo del cuore.

Soraia, Portogallo,11 ottobre 2006

La mia vita si divide in due parti: prima di quel 6 ottobre e dopo quel 6 ottobre

Erano passati esattamente 33 giorni dall'esame di maturità classica e vivevo in residenza da sole due settimane, il 7 iniziavano le lezioni universitarie. Ero stato a Roma molte volte ma non ero mai riuscito a vedere il caro papa Giovanni Paolo. Accettai di andare a Roma principalmente per questo motivo: videre Petrum, a vedere Pietro! Ma vidi anche "il resto" della Chiesa. Era emozionante vedere la figura di Giovanni Paolo II così da vicino, così imponente nonostante l'età… come un Mosè di Michelangelo. Ma come descrivere quella gioia nobile e serenissima di sentirsi parte di un tripudio di folla? Quell'amore filiale che quel popolo dimostrava verso il Santo Padre, verso il "mio" amato papa mi lasciò stupefatto, era fuori dal comune. Sembrava un popolo così solido e veramente fondato su Pietro. E quanto più l'Opera mi sembrava compatta in se stessa tanto più l'avvertivo unita a tutta la Chiesa e ad ogni uomo e donna della terra. Ne fui certo: l'Opus era veramente Dei, era di Dio, è di Dio, sarà di Dio. Mi dissi: "Alla malora le calunnie che mi hanno propinato fino ad oggi sulla prelatura!". Non ha altro scopo che infiammare i cuori dell'Amore per Cristo, nell'unione col Papa, per mezzo di Maria. Tutto questo io, dall'angolo tra via della Conciliazione e via Pio XII l'ho toccato, veduto, vissuto! Perciò dico sempre che la mia vita si divide in due parti: prima quel 6 ottobre e dopo quel 6 ottobre. Perché l'incontro con Josemaría, con i suoi figli e col mio Papa mi ha cambiato il cuore e mi ha spinto a incamminarmi una volta per tutte sulla via del Vangelo! Nella fedeltà incondizionata a Papa Giovanni Paolo e oggi al suo successore: Benedetto!

Alexander Petrachi

Dalla Spagna:

Giovanni Paolo II ha dato un bacio in fronte a mia figlia Maria

Alla Canonizzazione del Fondatore dell’Opus Dei mi sono portata dietro mio marito e mia figlia di tre mesi. Mio marito venne come professore della sua scuola di Siviglia, con vari alunni e altri professori in autobus. Io andai in aereo con la mia figlia di tre anni e altra gente di Siviglia. Nostro Padre mi fece un favore nell’aeroporto di Siviglia, perché non trovavo il passaporto di mia figlia e riuscimmo a passare con un biglietto che non era giusto. Lì a Roma sono stata tutto il tempo con mio marito, tranne che alla Cerimonia in cui sono stata nel primo settore con la carrozzina di mia figlia molto vicino e con i volontari che ci hanno aiutato molto, quando dovevo riscaldare ogni tre ore il biberon. Ma la cosa migliore del viaggio dopo la Canonizzazione è che Giovanni Paolo II ha dato un bacio in fronte a mia figlia Maria perché ho potuto avvicinarla alla papamobile e don Javier Echevarria mi ha aiutato a farla salire perché il Papa potesse baciarla.

Rocío Molina León

Dal Messico:

Un cambiamento radicale per la trasmissione televisiva

Sfortunatamente non ho potuto essere presente alla Canonizzazione a Roma ma dal mio paese ho seguito tutta la cerimonia per mezzo della TV. Voglio commentare il fatto che i miei genitori non accettavano l’Opus Dei e non potevo far loro vedere niente che avesse relazione con essa (libri, immaginetta di san Josemaría, ecc...). Quando i miei genitori videro il video della Messa della Canonizzazione che io registrai su una cassetta, ebbero un cambiamento radicale. Ora non solo rispettano la formazione cristiana che ricevo nel centro dell’Opus Dei, ma distribuiscono immaginette di san Josemaría a familiari e amici perché si rivolgano alla sua intercessione. Non c’è dubbio che la conversione dei miei genitori la devo a mio padre san Josemaría.

Mónica L

Dall’Argentina:

Un altro anno di ringraziamento, dal 6-X-2002

Ho molto presente il 6 ottobre 2002 quando Giovanni Paolo II canonizzò san Josemaría. Da questa data è cresciuta la mia devozione a questo “santo della vita ordinaria”. A lui chiedo tanti favori piccoli e grandi. Un altro anno per ringraziare Dio per l’abbondanza di doni che ha regalato alla Chiesa attraverso la fedeltà di san Josemaría.

María

Dalla Spagna:

Voglio cambiare vita

I fatti che sto per narrare sono successi ormai da tre anni, ma finora non mi ero deciso a raccontarli per iscritto. Nel settembre del 2002, mentre mia moglie ed io ci stavamo preparando per andare a Roma alla canonizzazione dell’allora Beato Josemaría Escrivá, ricevo una telefonata dal mio capo, che mi comunica di avermi affidato un progetto in Sudafrica. Dovevo partire quanto prima e ritornare per Natale. Dopo qualche trattativa, i capi mi permisero di posticipare la partenza a dopo la cerimonia del 6 ottobre.

Prima di partire per Roma una persona, che conosceva bene la mia situazione professionale e familiare, mi domandò: “Hai già pensato che cosa chiedere a san Josemaría, a Roma?”. Non gli risposi, perché veramente non avevo ancora pensato a nulla.

La ditta in cui lavoravo all’epoca era una multinazionale di servizi di consulenza, con una filosofia aziendale molto forte e molto competitiva. Io mi trovavo a una svolta professionale: ero arrivato a un certo punto della carriera, in cui dovevo avanzare a un livello molto superiore, per non essere messo in disparte e costretto ad abbandonare l’azienda a breve termine. Per di più, in quel periodo le vendite erano scarse e la concorrenza era forte.

Dunque, all’inizio pensai di chiedere a san Josemaría di aiutarmi ad ottenere la promozione, assicurandomi così il lavoro e la stabilità economica. Ma, allo stesso tempo, pensavo che, continuando a lavorare in quell’azienda, non avrei potuto avere, nei confronti della famiglia e degli amici, quella dedicazione che desideravo e che già all’epoca era scarsa. Allora pensai di chiedere di trovare un altro lavoro; però sapevo che il mio stipendio era molto al di sopra della media di mercato e che in un’altra azienda non avrei potuto guadagnare a sufficienza per garantire il minimo di sicurezza e di istruzione che volevamo dare ai nostri figli.

Allora chiesi a san Josemaría: “Vedrai tu che cosa è meglio: io voglio cambiare vita”.

Mia moglie – che era incinta del nostro ottavo figlio – e io partimmo per Roma, dove abbiamo vissuto dei giorni indimenticabili. Al ritorno, partii immediatamente per il Sudafrica.

Le settimane passarono rapidamente e io ritornai in Spagna alla fine di novembre. Il progetto in Sudafrica era andato molto bene, io tornavo contento e pieno di speranze riguardo alla mia carriera. Fu allora che, il primo giorno in cui ritornavo nell’ufficio di Madrid, mi comunicano che sono licenziato, che nel giro di un mese devo lasciare l’azienda, e che cominci a cercare un altro lavoro. Ho subito pensato: ”Bene, sembra che san Josemaría si sia mosso, perché di fatto la mia vita sta cominciando a cambiare”.

Passarono due o tre settimane di trattative con l’azienda, grazie alle quali ho ottenuto un indennizzo economico rilevante. Nello stesso tempo, cominciai a muovermi per trovare un altro lavoro.

Dopo vari colloqui di selezione, ricordo come, poco prima dell’ultimo colloquio in quella che sarebbe diventata la mia nuova azienda, stavo prendendo un caffè e, mentre andavo a pagare, trovai un’immaginetta di san Josemaría. Sul retro lessi quello che avevo già letto molte altre volte, ma che in quel momento acquistò per me un significato molto attuale: “Il cielo e la terra, figli miei, sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell’orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria…”.

Allora mi affidai a lui con molta intensità, chiedendogli: “ Dobbiamo portare a termine il lavoro: questo è l’ultimo colloquio, per concludere il cambiamento di vita”.

Il colloquio fu lungo e duro, ma fu un successo e, nel giro di un mese, stavo già lavorando nella attuale azienda, in cui ho potuto fare una vita molto più equilibrata fra la professione e la famiglia, e per giunta a condizioni economiche migliori di quelle dell’azienda precedente.

Effettivamente, avevo cambiato vita.

J.J.R.

Dall’Italia:

6 ottobre 2002, un giorno che è presente in me ogni istante che vivo

La grazia che ottenni fu a Roma il 6 ottobre 2002. Al tempo dei fatti ero studente ed avevo 24 anni. "Chiesi" di poter assistere alla canonizzazione del Santo da un punto in cui non avrei avuto distrazioni. Avevo deciso di concentrarmi in quell'occasione perché non mi sarebbe più capitato di assistere alla canonizzazione del Santo fondatore. Mi ero prefisso di fissare là tutte le mie intenzioni, professionali, la famiglia che avrei fondato io, etc. Tutto.

Tutti i giorni che sarebbero seguiti fino al mio funerale, tanto per esser chiaro.

6 ottobre 2002.

E chi se lo scorda più, direte voi..

Beh io pregai perché volevo vedere bene e da vicino il Santo Padre e i concelebranti. Di questa mia intenzione, non avevo fatto parola a nessuno, ovviamente. Ebbene, un mio amico romano, un bel giorno del settembre 2002, mi telefona da Roma per dirmi che ha per me un biglietto per la canonizzazione: nel Settore 4.

Chi è stato alla canonizzazione sa della calca che c'era e sa anche che valore aveva un biglietto del genere per quel giorno. Ero già felice: lassù mi avevano ascoltato. Iniziai a pregare per ringraziare. Ma il bello doveva ancora venire.

In ultimo, quando arrivai da Milano a Roma il 5 ottobre mattina andai ospite a casa del mio amico. La mattina dopo saremmo andati insieme alla canonizzazione e già avevo avvisato tutti i miei conoscenti che sarei stato nel Settore 4, uno posto d'eccezione. Già mi avevano espresso in molti lo stupore: un posto al Settore 4 era una rarità assoluta, "quasi" impossibile. C'era addirittura chi sosteneva che mentivo.

La mattina del 6 ottobre 2002, il mio amico mi portò in automobile fino a dietro la basilica di S. Pietro. Passammo un posto di blocco e, sorpresa: mi ritrovai in Vaticano. Gli chiesi cosa ci facessimo. Non mi disse nulla e io non replicai. Attesi.

Il mio amico, senza anticiparmi nulla, aveva rimediato due biglietti per lui e per me fra le autorità massime, fra il coro e il Santo Padre. Quando lo scoprii mi venne la pelle d'oca.

Praticamente seguii tutta la celebrazione posso dire "da dentro", perché ero alle spalle del Santo Padre, che si rivolgeva ai fedeli in piazza fino a tutta Via Conciliazione. Ero nella fila dietro i Cardinali, dove il servizio di sicurezza era fatto dai Cavalieri dell'Ordine di Malta.

Non c'è dubbio che il Santo abbia ritenuto opportuno intercedere fino a farmi ottenere la grazia che chiedevo all'Altissimo.

Quel giorno, in ogni minimo particolare, è presente in me ogni istante che vivo.

E da allora non ho smesso di ringraziare e di credere ancora più fermamente.

Federico Leone

Guarì il ginocchio e salvò il lavoro

Questo è un favore che ricevetti per intercessione di san Josemaría. Nel maggio del 2004 andai a trovare un amico a Shetland, in Scozia. Vidi che zoppicava. Aveva avuto un incidente giocando a calcio con dei colleghi della polizia e si era rotto un legamento. Andò in ospedale e gli fecero un intervento chirurgico, ma il ginocchio si infettò con un tipo di batterio resistente agli antibiotici. Quando lo visitai aveva già subito altri interventi ma senza successo. Rischiava di perdere la gamba e non era sicuro di poter continuare con il suo lavoro nella polizia. Mi fece così pena che quando tornai in Olanda cominciai una novena a san Josemaría chiedendogli di aiutare questo amico, gli guarisse il ginocchio e facesse in modo che potesse continuare nel suo lavoro. Mi concesse il favore: il mio amico è guarito e l’hanno appena promosso Comandante d’Area a Shetland, il grado più alto che c’è in questa sezione della polizia. È il migliore risultato: non avremmo mai osato di sperare tanto!

B. K., Holanda

12 maggio 2006

Un segnale sulla facciata della casa

Voglio condividere questa testimonianza in ringraziamento san Josemaría perché Dio mi ha concesso un miracolo per sua intercessione. L’anno scorso feci ritorno alla fede cattolica e a vivere una vita cristiana dopo molti anni in cui partecipavo alla Messa con poca frequenza e poco interesse. Il mio cambiamento si deve in parte all’ispirazione e all’influenza degli scritti di san Josemaría. Cominciai a leggere con regolarità testi come Cammino e a pregare l’orazione dell’immaginetta.

Lavoro a Londra come professoressa. Il mio stipendio non è molto alto e Londra è una delle città più care del mondo. In questo momento è particolarmente difficile comprare una casa o un appartamento se si è giovani e gli affitti sono carissimi. Io vivevo in un appartamento in affitto che mi fu concesso per la mia condizione di professoressa. La zona era povera e l’appartamento era solo uno studio in condizioni piuttosto cattive, ma era economico e in un edificio sicuro. Andava bene finché, con angoscia, seppi che il padrone voleva demolire l’edificio. Ricevetti la notifica ufficiale della demolizione, e mi dissero che mi avrebbero trovato un altro alloggio. Ero molto preoccupata, perché non sapevo dove sarei andata e se il nuovo posto sarebbe stato sicuro. La maggior parte degli alloggi in questa zona consiste in brutti immobili degli anni ’60. Sapevo di aver poche speranza di finire in un luogo che fosse decente e alla mia portata.

Proprio un anno fa andai a trascorrere alcuni giorni di vacanza a Santiago di Compostela in Spagna. Portavo con me un libro di san Josemaría e un’immaginetta. Nella Cattedrale di Santiago pregai per il mio futuro, specialmente per il mio alloggio. Chiesi aiuto con urgenza a san Josemaría. Bene, proprio alcuni mesi fa mi trovarono un alloggio. È una casa bella, piccola e con il giardino. L’edificio è protetto per il suo interesse storico perché ha 300 anni. Non ne ho visto un altro più bello e non posso credere al fatto che sia casa mia. Inoltre è abbastanza economico. È molto strano trovare una casa così a Londra. La prima volta che andai a vederla, mi resi conto che la facciata dell’edificio ha uno stemma con conchiglie dorate. Come saprete, questa conchiglia è il simbolo di Santiago. Quando le vidi, seppi che le mie preghiere a san Josemaría erano state ascoltate, perché non ho mai visto uno stemma con una conchiglia su un edificio di Londra. Grazie a san Josemaría per la sua intercessione.

Jacqueline, Regno Unito

9 maggio 2006

Quello che chiedo al fondatore dell’Opus Dei

Prego sempre san Josemaría nei momenti di difficoltà. È per me un esempio di santificazione nel lavoro e perseveranza nel cammino buono e sicuro. Chiedo a san Josemaría che mi aiuti a essere diligente nella vita familiare, nella professione e di migliorare attraverso uno studio continuo. E che mi protegga dai vari demoni che ci tentano con mille facce, una delle quali è la spazzatura televisiva.

Siempre rezo a san Josemaría en los momentos de dificultad. Es para mí un ejemplo de

Pedro, Portogallo

1 maggio 2006

È venuto a parlarmi

Il mio fidanzato mi lasciò e da allora non ci parlavamo. Io continuavo ad amarlo e desideravo che tornasse. Feci molte novene e romerie. Pregai senza requie ma non ottenevo niente da parte sua. Ero in questa situazione quando un bel giorno, cercando una “novena per trovare l’amore”, incontrai il sito di san Josemaría Escrivá. Mi misi a recitare la preghiera della novena e il giorno dopo, il mio amico – che non mi parlava da un mese e mezzo – venne a trovarmi. Io non avevo perso le speranze, perché sapevo che Dio mi avrebbe risposto, ma non me l’aspettavo così presto. Parlammo a fondo. Sono così contenta… Devo tutto a san Josemaría. Grazie, san Josemaría. Ti ho promesso che l’avrei scritto: ecco. Devi ancora ottenermi due cose e so che si risolveranno ora che mi sono messa a pregarti.

S., Haiti

25 aprile 2006

Mi stavano aspettando

Da vari anni vivo la Settimana Santa con intensità senza uscire dalla mia città, anche se mi piace molto viaggiare e fare turismo. Quest’anno mi sono decisa a passare questi giorni a Cordova, ma non sono riuscita a trovare con facilità l’alloggio. Mi sono affidata al Signore attraverso l’intercessione di san Josemaría dopo aver chiamato una gran quantità di posti. Sono entrata in una cabina telefonica, ho pregato e ho scelto a caso un hotel. Ho fatto il numero. Apena ho chiesto se c’era posto mi hanno chiesto a partire da che data. Sembrava che mi stessero aspettando. In questo momento mi ricordo anche come mi si aprirono tutte le strade per andare a Roma il 6 ottobre 2002!

Monica, Argentina

26 aprile 2006

Per far buon uso dei momenti di orazione

Sono più di 25 anni che faccio ogni giorno un po’ di meditazione. Questo pomeriggio, com’è abituale, ho pregato un’immaginetta a san Josemaría prima di cominciare l’orazione, chiedendogli il suo aiuto per farla con profitto. In quel momento, mi sono reso conto che ho la consuetudine di pregare un’immaginetta da quando, più di 25 anni fa, mi costava molto riempire i tempi di conversazione con Dio.

Sono sicuro che devo alla sua intercessione la grazia di non aver passato, da allora, per tappe di abbandono nella vita di pietà. Anche quando mi sono allontanato da Dio non mi è costato per niente tornare ai momenti quotidiani di orazione. Nonostante i momenti difficili, mi è sempre risultato sorprendentemente facile e amabile pregare, conversare con Dio. Lo scrivo come dimostrazione di gratitudine a san Josemaría e con la fiducia che serva a qualche altra persona per sperimentare il suo aiuto nell’orazione.

J.R., Spagna

22 aprile 2006

Ha ripreso anche a sciare...

Nella tarda primavera del 2004 mia figlia Sara, in un incidente in motoscooter, si ruppe i legamenti crociati del ginocchio sinistro. Sembrava inevitabile l'intervento chirurgico per la ricostruzione. Per qualche giorno mia figlia rimase con fasciatura rigida e riposo assoluto. Era depressa, aveva da badare alla sua bambina di pochi mesi, non riusciva ad accudirla, né a tenerla in braccio. In quei giorni pregai san Josemaría di guarirla, ricordo anche in una recita del S. Rosario con alcuni amici di aver chiesto preghiere per mia figlia, supplicavo di evitare l'intervento chirurgico.

Non fecero nulla, solamente un piccolo trattamento fisioterapico (in cui si confermava la lesione dei legamenti).

Ricordo con commozione quando, circa un anno dopo, mi telefonarono per dirmi che le analisi confermavano la ricostruzione spontanea dei legamenti del ginocchio: ho ringraziato dal profondo del mio cuore san Josemaría, e sempre gli sarò grato.

Oggi mia figlia ha ripreso anche a sciare...

Scrivo questo per ringraziare ancora il nostro amatissimo Padre, e lo prego perchè mi aiuti sempre a ricordarlo in tutti i momenti della mia vita.

Francesco I, Italia

26 aprile 2006

Sono stato promosso con un bel voto, grazie al mio amico san Josemaría

Sono medico già da un po’ di tempo e durante gli anni dei miei studi, nonostante i miei sforzi, c’era una materia che mi è risultata molto difficile da studiare e imparare. Quando dovevo dare l’esame di questa materia, purtroppo, mi toccò farlo davanti a una commissione con il professore più esigente e difficile. Io ero consapevole del fatto che, pur sapendo, la mia conoscenza era molto precaria per il livello di esigenza del professore, ancor più per il fatto che dovevo fare ‘esame insieme ai due migliori alunni della classe. Durante la notte passata in veglia a studiare, davanti alla disperazione mi affidai a san Josemaría, chiedendogli che non mi esaminasse quel professore. Arrivato in ospedale vidi che la commissione era già riunita, presieduta dal professore.

Quando arrivò il momento in cui la commissione mi esaminasse, entrò una segretaria a chiamare il professore, che uscì per quasi un’ora. Tornando informò la commissione che non poteva restare lì perché lo chiamavano con urgenza da un altro luogo e abbandonò la commissione. Fu sostituito da un altro professore e venni promosso con un bel voto. Do testimonianza di questo, nonostante gli anni passati, per il grande affetto e amore che mi unisce al mio Amico san Josemaría.

Claudio, Cile

15 aprile 2006

Quello di cui avevo bisogno

Nell’anno preparatorio del seminario, quando ascoltavo i punti di Cammino che si leggevano durante i pasti, mi sembravano parole scritte per me. Che felicità dominava il mio cuore! Poi ho proseguito la mia strada senza chiedere altro sull’autore di Cammino.

Alla fine del secondo anno di filosofia ho attraversato un momento di grande sofferenza, che mi ha portato alla disperazione, finché, durante le vacanze del 2006, arrivò a casa mia una rivista che parlava dell’Opus Dei. Menzionava il suo fondatore e con mia grande sorpresa scoprii che era quello che avevo letto in Cammino. Solo allora compresi davvero il senso di quello che diceva san Josemaría a una donna che era in agonia: “Benedetto sia il dolore” Santificato sia il dolore!”. Erano queste parole quello di cui io avevo bisogno.

Da febbraio ho letto tutte le opere sul fondatore dell’Opus Dei: Forgia, È Gesù che passa, Solco e altre. Era di questo che avevo bisogno, è questo che voglio. Che venga il dolore, la sofferenza, l’importante è che mi conduca a Dio.

V. B., Brasile

12 aprile 2006

Una partita di Baseball

Molti anni fa, in un corso estivo, durante una partita di baseball avevo paura di passare a battere; chiesi a san Josemaría che mi aiutasse, e fu un ! Che santo tremendo… ebbe tempo anche per un gioco! Grazie, san Josemaría.

Rodolfo, Guatemala

11 aprile 2006

Chiedere con fede

Michelangelo sta tornando con noi! Ringraziamo tutta la gente mobilitata a pregare san Josemaría, ancora una vota, per la vita del mio bambino, che nacque 40 giorni fa con una salute molto cattiva. Tutto quello che gli chiedo con fede e molto amore, me lo concede.

R. M. A., Spagna

10 aprile 2006

20 anni fa

Voglio ringraziare san Josemaría per il favore concesso attraverso la sua intercessione 20 anni fa, per aver potuto ottenere il lavoro di cui avevo bisogno e desideravo in quel momento. Mi dispiace di non averlo manifestato espressamente finora.

F. S., Messico

6 aprile 2006

Ringraziamento

Ringrazio san Josemaría perché ci ha aiutati a trovare una nuova casa, in un quartiere tranquillo, proprio quando è nato il nostro primo figlio.

Jane, Italia

29 marzo 2006

Una guarigione

Mi chiamo Carine e ho 32 anni. Soffrivo molto di mal d’orecchie e avevo molto spesso crisi fastidiosissime in cui restavo praticamente sorda. Pensai a san Josemaría e chiesi anche a mio fratello che lo pregasse per me. La mia malattia è finita e ora sono completamente guarita.

Carine, Francia

29 marzo 2006

Per intercessione del fondatore dell’Opus Dei

Mando la testimonianza di una signora che mi autorizza a farlo. È catechista in una parrocchia. Non molto tempo fa cadde dalla scala della chiesa proprio prima che cominciasse la Messa. Non era niente di grave ma il colpo che aveva preso le faceva molto male e non poteva muoversi facilmente. Un giorno in cui la vidi le proposi di appoggiarsi sul mio braccio e accettò che l’accompagnassi fino a casa sua. Prima le avevo detto: “Venga con me e andiamo a pregare per lei!”: quindi ci recammo nella cappella della Madonna. Le diedi un’immaginetta di san Josemaría Escrivá ed entrambe recitammo la preghiera chiedendo al Signore che la guarisse, per intercessione del fondatore dell’Opus Dei.

Andando verso casa sua, le spiegai un po’ quali fossero gli insegnamenti di san Josemaría in ciò che riguarda il dolore, che dobbiamo accettare con amore per santificarci con esso: “Se sai che quei dolori – fisici o morali – sono purificazione e merito, benedicili” (Cammino, n. 219). Le raccomandai di pregare san Josemaría con fervore e le diedi qualche immaginetta perché le distribuisse anche lei.

Due giorni dopo la vidi un’altra volta a Messa e mi disse che non le faceva più male per niente, che era totalmente guarita. Mi autorizzò a raccontare questo favore che le ha concesso questo grande santo, perché si conoscessero ogni giorno di più il suo amore e la sua bontà.

Aggiungo il fatto che faccio conoscere san Josemaría nella mia parrocchia e tutti accolgono il suo messaggio con gioia ed entusiasmo: si sentono confortati quando si rendono conto che anch’essi possono diventare santi santificandosi nella vita quotidiana.

J. F., Francia

28 marzo 2006

Non ci può succedere niente di tremendo

Mi emoziona sapere come il fondatore dell’Opus Dei, san Josemaría, è presente in tante e diverse situazioni in cui abbiamo bisogno del suo aiuto. Ricordo che un po’ di tempo fa siamo stati ?????? e perdemmo tutto il nostro capitale, accumulato lungo molti anni; mio marito perse il lavoro ed eravamo presi da una tremenda disperazione, visto che abbiamo 6 figli. Arrivò tra le mie mani un bollettino con esperienze, preghiere e miracoli di san Josemaría: cominciai a pregarlo con molta fede ed insistenza e sentii coma da quel giorno mi prese per proteggermi: anche se perdemmo la nostra casa, non provammo disperazione e non ci sentimmo più soli. Adesso siamo sicuri che non può succedere niente di tremendo perché il Signore è con noi e san Josemaría glielo chiede espressamente.

J. F., Cile

27 marzo 2006

Chiusi la cassa con il portachiavi dentro

Lavoro da qualche mese in una scuola e, due settimane fa, quando ero nel mio ufficio e stavo mettendo in ordine la cassa del denaro, senza rendermi conto, chiusi la cassa e lasciai il portachiavi dentro. Questo portachiavi contiene, oltre alla chiave di questa cassetta, la chiave della cassaforte, per cui il problema era grave.

In quel momento il mio timore era lasciare la cassa con un bel po’ di soldi nel mio ufficio senza poterla custodire nella cassaforte quella notte, e che qualcuno entrasse per rubare. L’altra copia della chiave della cassaforte ce l’ha la direttrice della scuola, che in quel momento non era lì, per cui avrei dovuto farla venire da casa sua, provocandole un bel fastidio. Quindi cercai di aprire la cassa, ma non ci riuscii, perché evidentemente era chiusa a chiave. Vedendo che la cosa non aveva soluzione, cominciai a pregare san Josemaría. Provai un’altra volta, e la cassa si aprì. L’allegria fu enorme, perché potei custodire la cassa senza dover dar fastidio a nessuno.

I., Spagna

25 marzo 2006

Vera allegria

Grazie a san Josemaría, scoprii che la sofferenza e il dolore di una malattia valgono la pena, perché aiutiamo gli altri ad offrire queste pene, e senza quasi rendercene conto, Gesù ci ripaga con una vera allegria.

Grazie, Padre.

Maria, Cile

24 marzo 2006

Dio stava aspettando che io facessi la mia mossa

Era probabilmente da più di cinque o sette anni che non andavo a Messa. Un giorno ero solo a casa mia e stavo studiando per degli esami dell’università. Desideravo ricominciare a credere ma… non c’era modo di riuscirci. Per ragioni personali san Josemaría non mi sembrava simpatico, ma la provvidenza volle (permettetemi di dirlo così) che sullo scaffale di camera mia ci fosse una cartolina del fondatore dell’Opus Dei che aveva lasciato lì un mio familiare.

Sapendo che Dio vuole che noi facciamo il secondo passo, mentre il primo lo fa sempre lui, decisi di pregarlo, in ginocchio, attraverso l’intercessione di san Josemaría chiedendogli aiuto per ricominciare a credere. Posso solo dire che pregare mi costò parecchio. Poco dopo suonarono alla porta ed erano Testimoni di Geova: prima che cominciassero con il loro discorso, dissi apertamente che ero cattolico e che non mi interessava quello che mi volevano dire. Fu un momento davvero sconvolgente che mi portò a pensare molto. Anche se ci misi ancora un po’ di tempo a tornare ala pratica dei sacramenti, Dio mi fece reagire. Stava aspettando che io facessi la mia mossa.

D. M., Spagna

23 marzo 2006

Il mio santo protettore

Da due anni sono devota a Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei: quando la mia bambina Erika si ammalò, gli chiesi che intercedesse per lei. Così fu e da quel momento è il mio santo protettore; non c’è nessun favore che gli abbia chiesto in cui non mi abbia aiutato, chiaro, rispettando sempre la volontà del Signore.

Carol Martinez, Venezuela

23 marzo 2006

Anche così gli sarò grato

Oggi probabilmente perderò il mio lavoro. Tutto per un errore involontario che ho commesso. Mi sono affidato molto a Dio e in modo particolare ho pregato san Josemaría e il Padre Alvaro perché mi facciano uscire da questa difficoltà. Lascio questa testimonianza perché spero che san Josemaría mi conceda il miracolo di tirarmi fuori da questo problema e se questo non succedesse, anche così gli sarò grato per tutte le volte in cui mi ha aiutato senza chiederglielo.

Hugo, Messico

17 marzo 2006

Buonumore di fronte alle contrarietà

Vorrei ringraziare per l’intercessione di san Josemaría, insieme a Giovanni Paolo II, perché ho chiesto loro che durante questo tempo di quaresima sapessi mantenere il buonumore di fronte alle contrarietà del tran tran quotidiano e si sta compiendo. Sto frequentando il quarto anno di Ingegneria chimica e, come a tutti, spuntano sempre vari imprevisti che non sembrano avere soluzione. Saper sperare nel Signore mi aiuta ad amarlo di più e così apprezzare anche di più gli altri. Grazie, Padre!

M.A.C. Spagna

16 marzo 2006

Sto aspettando un bimbo

Vorrei raccontare brevemente la mia testimonianza perché sia di speranza per qualche donna. Dopo più di 20 anni in cui ho preso medicine – anticonvulsivi – molto forti, i medici mi dissero che era quasi impossibile che io potessi rimanere incinta. Questa notizia mi fece deprimere molto, per cui cominciai a chiedere a san Josemaría Escrivá de Balaguer la sua intercessione e nel giro di due mesi mi diedero la notizia che stavo aspettando un bambino. Oggi ho 17 settimane di gravidanza. Ho promesso di condividere questa esperienza e lo sto facendo.

Viviana Arroyo Viquez, Costa Rica

15 marzo 2006

Una grande difficoltà culinaria

Ho ricevuto un favore di Josemaría Escrivá. Nel 1989 studiavo al centro di abilitazione alberghiera Jaltepec ed ero l’incaricata della cucina. Poco prima dell’ora di pranzo assaggiai il piatto e nonostante il fatto che fosse già condito, non sapeva di niente. Per il momento mi venne solo in mente di aggiungere condimento. Passato un po’ di tempo lo assaggiai di nuovo e continuava a non sapere di niente. Visto che non avevo più tempo, dissi: “Padre, se mi fai diventare buono questo, scrivo il favore”. La persona che mi aiutava l’assaggiò e mi disse: “Ha un sapore così buono proprio come lo faceva mia mamma”. Rimasi in silenzio e alla fine mi diplomai e passò il tempo senza che scrivessi il favore: adesso mi sono decisa a farlo e mi resta solo da dire che il fondatore dell’Opera mi ha tirato fuori da una bella difficoltà culinaria perché davvero quel piatto non sapeva di niente.

Alejandra Macias Mendoza, Messico

12 marzo 2006

Problemi con la matematica

Ho sempre avuto molti problemi con gli esami di matematica. Sono universitario, studio Geografia. L’ultima materia di matematica della facoltà (Statistica inferenziale) mi si presentava come qualcosa di insuperabile. Il giorno prima dell’esame mi rivolsi a san Josemaría chiedendogli che mi capitassero nell’esame due tipi concreti di esercizi che sapevo fare molto bene, con i quali sarebbe stato possibile venire promosso.

Nell’aula, quando distribuirono l’esame, arrivò la sorpresa: avevano messo i due problemi che avevo chiesto e, oltre a ciò, uno dei due c’era due volte…

Fui promosso senza ombra di dubbio grazie all’intercessione di san Josemaría . Tornando dall’esame, incontrai una signora con suo figlio che cercavano un alloggio universitario. Indicai loro dove dovevano rivolgersi per trovarlo e diedi un’immaginetta di san Josemaría a ciascuno di loro, raccontando prima la storia del mio esame: se a me hanno chiesto questi tre esercizi, sicuramente voi incontrerete presto un posto e... a buon prezzo!

J. V. A., Spagna

12 marzo 2006

La partita di calcio

L’altro giorno stavo guardando la partita della mia squadra di calcio. Stava perdendo e in quel momento pregai san Josemaría. Alla fine abbiamo rimontato e abbiamo vinto il campionato. Grazie, Padre.

J., Spagna

12 marzo 2006

CAMMINO mi stava “aspettando”

Un giorno ero abbastanza depressa e mi proposi di uscire per riprendermi un po’. Andai in una libreria a cercare un libro su una crisi recente che era avvenuta nel mio paese. Non lo trovai. Tuttavia mi stava “aspettando” CAMMINO. Avevo sempre sentito una certa curiosità di conoscere qualcosa di san Josemaría Escrivá de Balaguer. Avevo già l’immaginetta che non mi ricordo chi mi aveva regalato. Ebbene, non so come spiegare quello che significò per me cominciare a leggere Cammino. Mi fece ritrovare Dio in un modo più tangibile. Ero sempre stata cattolica, ma non avevo davvero usato questa arma così potente che è la fede come bastone, come spinta, come rivalutazione di ogni atto, di ogni cosa e momento che il Signore ci dà. Ho 40 anni, due figlie e un marito meravigliosi. Amo Gesù, mi sento vicina a Lui.

Ancora una volta, grazie.

J., Uruguay

11 marzo 2006

La luce

L’altro giorno scomparve la luce. Invocai san Josemaría e, nel giro di poco tempo (due o tre minuti) tornò la luce.

11 marzo 2006

Come se non avesse mai avuto niente

Lo scorso mese di novembre, diagnosticarono a mio figlio minore che aveva 9 mesi, per un ritardo nello sviluppo psicomotorio, la possibilità di una malattia metabolica che, per quello che siamo riusciti a studiare, normalmente porta alla morte prima degli 11 anni.

Lo abbiamo sottoposto a molti esami e tutti confermavano la diagnosi. Alla fine i medici ci chiesero di fare un esame molto specifico di cui dovemmo mandare le analisi negli USA. Abbiamo raccomandato nostro figlio alla Madonna e a san Josemaría. Dopo quasi due mesi abbiamo ricevuto i risultati: la malattia fu scartata del tutto e mio figlio sta procedendo come se non avesse mai avuto niente.

Hugo Valenzuela, Chile

8 marzo 2006

Favori ricevuti nell’anno 2005

Ringrazio san Josemaría Escriva per i favori ricevuti nel corso dell’anno 2005: ho avuto una gravidanza con continue minacce di aborto e ho chiesto che non si ammalasse il mio bambino, cosa che mi è stata concessa per intercessione del fondatore dell’Opus Dei davanti a Dio nostro Signore. E la salute di mia sorella e del suo bambino durante una gravidanza perché anche lei incontrò delle difficoltà verso la fine.

Olga Edith Mireles Preciado, Messico

6 marzo 2006

Cercando il numero di telefono dell’Opus Dei

Per molto tempo ho creduto che la religione fosse per fanatici, e ignoravo totalmente il valore che essa ha. Sentivo parlare dell’Opus Dei, ma in modo negativo, come qualcosa che aveva potere e altre cose. Sono cresciuta credendo tutto questo e ho deciso di conoscere direttamente l’Opus Dei. Non molto tempo fa sono andata a cercare sull’elenco telefonico il numero dell’Opus Dei e l’ho trovato. Credevo che la santità fosse per famiglie di santi. Conoscendo San Josemaría Escrivá, ho visto che la santità è per tutti. Quest’uomo ha cambiato completamente la mia vita spirituale, e mi ha portato ad abbracciare Dio e la Chiesa. Senza sapere come, poco a poco, sono diventata una fedele cattolica, ma non fanatica. Essere un buon cattolico non può restare solo una buona teoria, anche se è una buona teoria. Sono giovane, ho 20 anni e amo profondamente quest’uomo, il fondatore dell’Opus Dei, perché ha cambiato la mia interiorità, quando non avevo mai pensato che questo potesse succedermi. Cominciai a “parlare” con lui, che mi sta aiutando, quasi senza che me ne renda conto.

Olga R. Teixeira, Portogallo

2 marzo 2006

Grazie, Padre

Stamattina stavo entrando a casa, ma mettendo la chiave nella serratura è rimasta incastrata, e non riuscivo ad aprire la porta. Questo è già successo altre volte, alcune delle quali ho dovuto chiamare il fabbro. Ho deciso di raccomandarmi a San Josemaría e riprovare ad aprire. Si è aperta senza alcuna difficoltà. Grazie, Padre.

Spagna

2 marzo 2006

Scoprire la mia vocazione

Nel 2001 conobbi l’Opus Dei per caso. Oggi partecipo a tutti i mezzi di formazione cristiana che offre a chi desidera parteciparvi: circoli, ritiri, direzione spirituale, ma una delle grazie più belle che ho ricevuto per mezzo di San Josemaría è stata quella di scoprire la mia vocazione: con il mio fidanzato desideriamo formare una famiglia santa con la grazia di Dio e lo sguardo di nostra Madre.

Maria F., Argentina

28 febbraio 2006

Gli devo la vita

Verso la fine di dicembre del 2002 avevo 10 anni; nel giardino di casa mia, senza rendermi conto mi impigliai con un filo elettrico scoperto e mi fulminò la corrente elettrica. Mi vide solo mio fratello Carlos e venne ad aiutarmi, ma toccandomi fu anche lui fulminato. Quando venne in nostro aiuto il resto della famiglia, mia madre mi dice che io non reagivo. Ero in stato di incoscienza da 15 minuti e non reagivo, quando a un tratto mia madre andò a prendere un’immaginetta di San Josemaría. Me la mise sul petto, e mentre pregava con molta fede che reagissi, REAGII e diedi un bacio a mia madre, dicendole che tutto si sarebbe concluso bene e che non piangesse più. Mi portarono all’ospedale e mi fecero entrare d’emergenza: i dottori, molto sorpresi, dissero che mi ero salvato per miracolo. Questo miracolo era di San Josemaría.

Sono stato per un periodo in osservazione e con medicine molto forti, perché il medico disse che sarebbero potuti rimanere molti danni cerebrali. I miei genitori erano sicuri del miracolo e andarono a Messa alla cattedrale per ringraziare. Sono già passati vari anni e la mia vita è cambiata molto: sono un giovane robusto e sano; non ho problemi nei miei studi e tutto mi va bene.

Ho voluto mandare perché si pubblichi questo miracolo del Padre, San Josemaría, fondatore dell’Opus Dei, perché voglio ringraziarlo per la mia vita e per l’unità della mia famiglia, tra le varie cose. Viviamo la nostra vita cristiana con gli insegnamenti del Padre ed è sempre presente nelle nostre vite, nelle nostre azioni personali e nel nostro lavoro. Molte grazie, Padre.

Jefferson Johel Yangali Vicente, San Vicente de Cañete, Lima - Perù

28 febbraio 2006

Non è casuale

Sono devota a San Josemaría da quando era beato. L’ho sempre pregato con devozione e mi ha concesso tutto quello che gli ho chiesto. La cosa più grande che mi è capitata è stata questa: nel novembre del 2005, mio marito mi informò che gli offrivano lavoro in Messico: in realtà io non volevo accettare quello che era già praticamente un fatto.

Mentre pregavo San Josemaría gli chiedevo che per favore mi desse un segno del motivo per cui dovevamo trasferirci in un luogo così lontano dal mio paese.

Pochi giorni dopo aver raccontato ai miei genitori del trasloco imminente di mio marito, mio padre andò dal medico per alcuni esami abituali. L’ecografia determinò una ciste e il medico gli fece fare delle analisi del sangue per misurare i valori del PSH. Questi valori risultarono abbastanza alti, cosa che portò il medico a fare uno studio più profondo da cui risultò la presenza di molte altre cisti.

Questo seminò la disperazione in tutta la mia famiglia, più ancora in me, per il fatto che me ne sarei andata a vivere così lontano. Di fronte a questa situazione portai a mio padre una immaginetta di Josemaría e gli dissi di non smettere di pregarlo anche nel momento dell’estrazione delle cisti per la biopsia. Mio padre mi disse che nel momento in cui stavano cominciando questo lavoro si raccomandò a Josemaría. Io ogni volta che pregavo Josemaría gli chiedevo: aumentami la fede e dammi i mezzi. Anche in questo momento lo dissi e Josemaría mi mise come mediatrice la Madonna di Guadalupe. Dopo quindici giorni di angoscia e di preghiera profonda ritirammo gli esami e grazie a Dio e all’intercessione della Madonna e di San Josemaría, il fondatore dell’Opus Dei, non ci sono cellule maligne nelle analisi.

Sono sicura che sia un miracolo e sono anche sicura che il mio viaggio, o meglio, che il trasferimento di mio marito in Messico, non sia casuale. Conoscere la madre di Dio, e proprio Guadalupe, di cui Josemaría era devoto, mi pare una grande causalità.

Faremo il viaggio il 20 marzo e non vedo l’ora di arrivare per visitare la basilica di Guadalupe, che mi pare di capire che sia il tempio mariano più grande del mondo, per ringraziarla di questo miracolo e per il grande segno, che è pura volontà di Dio.

Rosana, Argentina

28 febbraio 2006

Una guida nella mia vocazione

Vorrei ringraziare pubblicamente il nostro caro San Josemaría Escrivá per la sua protezione e il suo aiuto nella mia chiamata vocazionale. Che resti sempre il mio intercessore speciale davanti al Signore e una guida per me nella vocazione. San Josemaría Escrivá è veramente un gran santo che Dio ha dato alla sua Chiesa in questi tempi confusi.

D.M., Malta

23 febbraio 2006

Molti favori

Ho ricevuto molti favori attraverso l’intercessione di San Josemaría Escrivá de Balaguer. Uno fra i tanti è stato quello di essere arrivato finalmente negli Stati Uniti e di aver trovato lavoro. E come questo ne ho ricevuti molti altri. Gli ho promesso che avrei fatto pubblicare questi favori. Grazie.

Suyapa, Honduras

20 febbraio 2006

Mia madre era grave

Credo di avere l’obbligo morale di far conoscere la mia testimonianza. Mia madre era grave in cure intensive all’ospedale, abbiamo recitato la preghiera a San Josemaría e per la sua intercessione dal cielo si è salvata. Ora lo prego perché mi aiuti in un tema personale, e sento che mi sta proteggendo. Grazie.

Ana, Uruguay

20 febbraio 2006

Per la strada delle cose ordinarie

Ho invocato San Josemaría il giorno del suo compleanno perché mi facesse guarire da un male. Durante quella notte e parte del giorno successivo sembravo guarita. Credo che mi avesse concesso un intervallo e poi mi ha incoraggiato a proseguire per la strada delle cose ordinarie. Adesso sto offrendo i miei malesseri per molte intenzioni.

Adhelma María, Argentina

16 febbraio 2006

Monsignor Escrivá de Balaguer

Ho cominciato a lavorare in un’impresa e mi ha richiamato l’attenzione la foto di questo santo che era sulla scrivania di una collega e si chiamava monsignor Escrivá de Balaguer. Ho comprato un libro sulla sua vita (“Orme sulla neve”) che mi è piaciuto. Ma soprattutto mi ha colpito quello che è successo in quest’ufficio: è scoppiato un incendio nell’impresa e si incendiò tutto il piano; l’ufficio si bruciò del tutto ma la scrivania dove c’era la foto di monsignor Escrivá rimase intatto. Un’altra volta la madre di un amico ebbe un ictus e le possibilità di recupero erano pressoché nulle: si aspettava solo la fine. Quando me lo disse, andai nella mia stanza con la foto del fondatore dell’Opus Dei e lo pregai per la salute di questa signora; poco dopo incontro il mio amico che mi racconta che sua madre si trova in perfette condizioni e che il suo recupero era stato un “miracolo”.

J. T., Cile

16 febbraio 2006

A proposito di un libro

Ringrazio profondamente San Josemaría perché mi aiuta tanto ogni volta che glielo chiedo. Ringrazio questo santo per avermi fatto avvicinare all’Opus Dei ed essere stato intercessore davanti a Dio nei momenti difficili per me. Leggendo “Il Codice Da Vinci”, ho avuto modo di interessarmi all’Opera e verificare che è un testo totalmente fittizio che va contro la religione e manca di rispetto verso i cattolici. Ma davanti a cose di questo genere ci fortifichiamo: bisogna fare limonata dei limoni.

Cristian Argentina

11 febbraio 2006

Questa è la volta buona che scrivo

Ho ricevuto innumerevoli grazie da nostro Padre, soprattutto riguardo alla ricerca del lavoro. Sono infatti una giovane insegnante e, non avendo ancora molti anni di servizio, per il momento non ho una cattedra fissa, quindi mi sono trovata spesso in cerca di incarichi di supplenza, vivendo con una cerca apprensione i momenti di disoccupazione. Sono sempre stata aiutata da nostro Padre a trovare l’occasione giusta nel momento giusto e potrei raccontare molti episodi. Tutte le volte che ricevevo una proposta di lavoro per sua intercessione mi ripromettevo di scrivere la mia testimonianza, tuttavia non l’ho mai fatto. Qualche giorno fa ho concluso un incarico di supplenza e mi sono trovata senza lavoro, così ieri ho pregato così: “Padre, aiutami! Questa è la volta buona che scrivo” ed ho recitato la preghiera dell’immaginetta; dopo qualche minuto ho ricevuto una telefonata con cui mi veniva conferita una supplenza davvero interessante e a lungo termine. Stavo per partire per andare fuori città e ho fatto appena in tempo a tornare indietro!

Silvia, Italia

10 febbraio 2006

Non ti preoccupare!

Da metà dicembre, hanno operato mio marito due volte alla gamba per una frattura della tibia. L’ho raccomandato molto a San Josemaría e ieri i risultati della radiografia sono stati finalmente buoni. Per cui mio marito ha potuto cominciare oggi le sessioni di riabilitazione. Voglio ringraziare San Josemaría, ho la sua foto sul tavolo del mio ufficio e ogni volta che lo guardo mi pare che mi dica con il suo sorriso: Non ti preoccupare! Lo prego per mio marito con fiducia e lo ringrazio perché è stato con me tante volte. Sento il suo affetto e il suo aiuto.

J. D., Bruxelles

9 febbraio 2006

Siamo stati promossi entrambi

L’1 febbraio avevo uno dei due esami che mi mancano per terminare l’università. Prima di fare l’esame chiesi a San Josemaría e alla Madonna, che aiutasse a me e una mia amica. Sto attraversando un momento difficile, che spero si risolverà presto, per cui non avevo quasi potuto prepararlo. Ieri pomeriggio mi ha chiamato la mia amica dicendomi che l’avevamo passato entrambi. Tantissime grazie per l’aiuto che sono sicura di aver ricevuto per passare l’esame.

Anonimo

9 febbraio 2006

Mi affido a San Josemaría

Negli ultimi mesi, davanti a molte circostanze avverse, soprattutto nel lavoro, con problemi più o meno grandi, confido sempre in Josemaría e mi affido a lui… l’avevo messo da parte per molti anni, ma oggi sono con lui e confido nella sua grazia.

Alvaro Chirinos, Perù

9 febbraio 2006

Poi il motorino ha funzionato perfettamente

Stavo andando a lezione in motorino e avevo messo il libro necessario per la lezione nel sellino. Quando sono arrivata davanti alla scuola ho provato ad aprire il sellino ma non ci sono riuscita, perché era incastrato proprio con il libro di cui avevo bisogno. Ho chiesto aiuto a varie persone che passavano di lì, che non ci sono riuscite e mi hanno detto di non provare più ad aprire il sellino perché rischiavo di rompere la chiave del motorino. Quindi non potevo più non solo prendere il libro, ma neanche ripartire, finché ho recitato una preghiera a San Josemaría e il sellino si è aperto subito: sono arrivata a lezione puntuale e con il libro, e poi il motorino ha funzionato perfettamente.

Paola, Italia

8 febbraio 2006

L'ho incontrato su Internet

Un paio di settimane fa ero depresso e non sapevo che cosa fare. Vivo negli Stati Uniti e la vita da queste parti è puro lavoro, ma io volevo riavvicinarmi a Dio. Un giorno, mentre facevo delle ricerche su Internet, trovai la pagina di San Josemaría. Non fu un caso, e nel leggere ciò che visse e come lo fece, sempre contento e felice di lavorare per il Signore, mi sentivo chiamato a fare la stessa cosa. Inoltre gli chiesi di intercedere per dei dolori che avevo e lo fece con efficacia. Ringrazio Dio per la sua intercessione.

Omar, USA

6 febbraio 2006

Sono stati persi i pacchi?

Mandai per posta dei pacchi in Germania dagli Stati Uniti. Ci stavano mettendo così tanto tempo ad arrivare che mi domandai se erano stati persi. Quindi mi misi a pregare il Fondatore dell’Opus Dei e cominciarono ad arrivare uno dopo l’altro. Grazie, San Josemaría, e per favore aiutami a concludere i miei studi medici questo autunno. Tutto è per Dio e per la sua Chiesa. Prego per il Papa Benedetto XVI.

R. B., USA

4 febbraio 2006

La preghiera a San Josemaría

San Josemaría segue i miei passi. Leggo e torno a leggere molto spesso i suoi scritti, lucidi, profondamente umani e che a volte incoraggiano a rettificare. Quando ho una pena nell’anima, lo prego e subito mi sento invaso da una certa serenità. Tale pensiero rappresenta per me una vera oasi di bontà. Per questo cerco di non allontanarmi troppo dai suoi consigli. La preghiera a San Josemaría è il Nord che m’illumina nelle faccende quotidiane, piccole o grandi. Moltissime grazie per questa luce spirituale!

Dimitri, Francia

3 febbraio 2006

Quello che faccio mi piace tantissimo!

Senza troppa devozione, anche se con fede, ho chiesto a San Josemaría un lavoro, cosa difficile da trovare nelle mie circostanze. Il lavoro mi è arrivato, mi pare interessante, mi sento stimato e ciò mi ha fatto lanciare a nuovi progetti. E se non bastasse, quello che faccio mi piace tantissimo! Grazie, San Josemaría! Continuerò a contare su di te.

Spagna

31 gennaio 2006

Un momento di sconforto

Ringrazio San Josemaría per essere intervenuto davanti a nostro Signore e avermi dato coraggio e speranza in un momento di sconforto e di angoscia.

Freda Cabanilla Alvarado, Ecuador

31 gennaio 2006

Tutto coopera al bene

Quando ho cominciato i miei studi universitari mi risultava difficile accettare il fatto di non poter andare all’estero a studiare. Tuttavia Dio era molto buono con me privandomi di ciò che volevo così tanto. Dio mi mandò in una scuola dove avrei incontrato San Josemaría, che attraverso i suoi figli, mi ha fatto vedere che tutto coopera al bene: “Omnia in bonum!”. Quando ho conosciuto l’Opus Dei, è cambiata la mia visione della vita. Ho capito che posso ringraziare Dio e amarlo persino nelle cose più piccole. Oltre a ciò, ho potuto vedere il lato buono anche delle cose più brutte che mi erano successe. Il mio ginocchio è guarito per intercessione di San Josemaría e don Alvaro. Oggi posso inginocchiarmi durante la Messa e fare la genuflessione quando entro in chiesa. La guarigione del ginocchio è un ricordo che, per il fatto di poter camminare di nuovo, mi aiuta a fare apostolato per il Signore. In poche parole, tutto ha la sua ragion d’essere. E per quanto mi riguarda, devo continuare a pregare Dio e San Josemaría per vedere il motivo per cui Dio mi ha creato.

USA

30 gennaio 2006

Josemaría Escrivá - Romano

Sono un giovane studente di teologia del seminario maggiore di San José. Qualche mese fa è giunto tra le mie mani un libro intitolato “Josemaría Escrivá - Romano”, della scrittrice Pilar Urbano. Leggendolo ho trovato il vero profilo di San Josemaría, la sua vita come sacerdote e come figlio di Dio. Ma ciò che mi ha richiamato maggiormente l’attenzione è stato il “piano di vita” di cui parlava, che mi ha aiutato nella mia vita vocazionale, nell’orazione, meditazione e nella preparazione prima della Messa. L’ho messo in pratica e nel mio progetto di vita. Ringrazio Dio per tutti gli insegnamenti che ci ha lasciato questo grande santo e per il suo amore a Gesù, Maria e la Chiesa.

O. C. G., Colombia

28 gennaio 2006

L’esame di economia

Sono appena stato promosso in un esame parziale di economia. Mi hanno interrogato su un tema un po’ difficile, ma ho saputo rispondere e mi hanno dato un voto soddisfacente.

Prima della prova avevo invocato San Josemaría e ora sono qui per ringraziarlo, nient’altro.

Jean-François, Francia

24 gennaio 2006

E’ un favore molto piccolo della vita di tutti i giorni

I tecnici avevano lasciato da buttar via il cestello della lavatrice.

Nella zona dove abito non ci sono cassonetti per la spazzatura, ma passano in determinati orari a raccogliere i rifiuti generici. Pertanto, il cestello della lavatrice dovevo portarlo nell’area industriale, in una zona ben precisa. Io non guido, perciò dovevo dipendere da un’altra persona.

Decisi di portare giù il cestello e di lasciarlo insieme alla spazzatura e chiesi a S. Josemaría che gli spazzini lo raccogliessero, anche se non spettava a loro farlo. Dopo qualche ora, andai a vedere se il cestello era ancora là: lo avevano ritirato. Allora ho ringraziato S. Josemaría.

Belén Chordi Miranda, Spagna

18 gennaio 2006

Ho trovato la forza di perdonare per amore

S. Josemaría mi è stato sempre vicino quando ne ho avuto bisogno.

Nel 2005 ho vissuto una situazione che è stata il trauma più grosso della mia vita. La persona che ne è la causa mi era molto vicina; la ammiravo e avevo riposto in lei la mia fiducia e la mia amicizia.

Ho sofferto molto per quello che mi ha fatto, mi sono depresso, e questo è durato per mesi.

Contemporaneamente ho conosciuto S. Josemaría. La lettura delle sue opere mi ha aiutato molto. Grazie al suo esempio, ho trovato la forza di perdonare con amore, di vivere con amore, e ho capito il senso cristiano della sofferenza: mi ha aiutato molto!

Oggi tutto quello che è successo non è che un ricordo, non ne soffro più. Ringrazio il Signore, la Madonna e S. Josemaría. Senza di lui, non so che cos’avrei fatto o che cosa ne sarebbe stato di me.

E’ il mio santo preferito, la mia guida, il mio confidente, nei suoi scritti trovo sempre la risposta ai miei interrogativi. Lo prego ogni giorno e cerco di farlo amare come lo amo io. Se vengo a sapere che qualcuno ha una difficoltà, gli consiglio di invocare S. Josemaría. Già varie persone mi hanno detto di aver ricevuto delle grazie attraverso la sua intercessione.

Desidero vivamente che venga pubblicata la mia testimonianza, per dire a quelli che soffrono: “Non abbiate paura!”

Mi manca solo una cosa da dire: grazie, caro S. Josemaría, grazie di tutto. Hai cambiato la mia vita!

D. I., Francia

17 gennaio 2006

Mi mettevano in guardia

Tempo fa non conoscevo l’Opus Dei, ne avevo a mala pena sentito parlare. Intorno a me mi mettevano in guardia contro questa prelatura, persino in ambienti religiosi. Non osavo rispondere, né domandare che cosa fosse, perché temevo di dispiacere. Dentro di me avevo perso la pace e mi chiedevo spesso: che cosa sarà questo Opus Dei? Senz’altro S. Josemaría mi ha letto nel pensiero, perché mi ha mandato qualcuno, come Dio mi avrebbe mandato un angelo, che me l’ha fatto conoscere e che ringrazio di cuore. Non me l’aspettavo: è stata una sorpresa!

Ho letto Cammino, Solco, la Via Crucis…, ho visitato i siti come questo e ho letto gli scritti di S. Josemaría. Poco a poco ho riacquistato la pace, ho capito che non c’era motivo di stare in guardia dall’Opus Dei e che quelli che lo facevano si erano lasciati influenzare da certe dicerie.

Non solo ho riacquistato la pace, ma ho capito che la sofferenza ha un senso e che possiamo santificarci nel mondo: è stata per me un’autentica scoperta! Mi restava solo da non aver più timore di parlare di questo grande santo e della mia devozione per lui. Lo desideravo moltissimo! Ora ho superato questo timore, mi azzardo a parlarne anche a rischio di dispiacere a certe persone, ho vinto il mio amor proprio e non ho più paura di perdere questo o quel privilegio nel mio ambiente. Ho acquistato la libertà di spirito… e mi abbandono completamente alla Volontà di Dio! Grazie a S. Josemaría ho trovato il coraggio e l’audacia, pur senza ferire nessuno!

Ho ricevuto da lui molte grazie spirituali e indicazioni su come agire in una data situazione: non ho dubbi che dietro queste cose ci sia il suo intervento.

Ultimamente, mio marito è stato operato due volte alla gamba; lo affido a S. Josemaría, ho fiducia in lui! Sta già migliorando…

Unita nella preghiera, desidero che questa testimonianza sia pubblicata con il mio nome e cognome. Grazie.

Julienne Duby in Auquière, Belgio

16 gennaio 2006

Una ventata di speranza

Vorrei esprimere la mia gratitudine per l’intercessione di S. Josemaría che, in momenti di scoraggiamento, ha portato nel nostro cuore una ventata di speranza. Grazie.

M., Cina

Garantisce la vocazione divina che ho ricevuto

Desidero rendere testimonianza del fatto che, con la preghiera costante a Dio, ricorrendo all’intercessione di S. Josemaría e di Padre Pio, vado avanti risolutamente, nonostante i miei difetti e una seria malattia psichica. Ho la speranza di vivere con Cristo e di godere della sua santità, nonostante i miei difetti. S. Josemaría è stato e continua ad essere la mia costante compagnia, mi mantiene saldo nei miei princìpi e garantisce la vocazione divina che ho ricevuto.

H. R., Brasile

16 gennaio 2006

Mentre facevo sport

Mi sono lesionato una spalla facendo sport; era una semplice tendinite, ma molto dolorosa e fastidiosa, perché mi toglieva la concentrazione. Sono andato dal medico, che mi ha prescritto degli antinfiammatòri, ma mi ha anche detto che, dato il punto in cui si trovava la lesione, avrei sicuramente avuto bisogno di un periodo di riabilitazione, che la ripresa sarebbe stata molto lenta e che probabilmente ogni tanto avrei continuato a sentir fastidio.

Con queste prospettive, ho preso gli antinfiammatòri e ho pregato S. Josemaría, passando l’immaginetta sulla spalla lesionata.

Nel giro di una settimana il dolore era scomparso e il medico ha detto che era un miracolo che fossi guarito così rapidamente.

Spagna

15 gennaio 2006

Aiuto nel lavoro

Per un esame universitario, dovevo presentare una raccolta di 150 insetti, di 20 specie diverse. Il giorno stesso della consegna del lavoro, mi mancavano ancora due insetti, rappresentanti di due specie. Chiesi questo favore a S. Josemaría Escrivá de Balaguer e nel giro di qualche minuto trovai due piccoli insetti dentro casa. Nel classificarli, mi resi conto che appartenevano alle specie che mi mancavano. Sono sicura che fu S. Josemaría ad aiutarmi in questo lavoro.

I. M. R., Portorico

13 gennaio 2006

Pregate per me attraverso l’intercessione di S. Josemaría

Mi chiamo Emma, ho diciannove anni e vivo in Australia. Sono gravemente malata e sono affetta da varie intolleranze alimentari. Voglio assolutamente ritornare a star bene. Mi sento chiamata ad aiutare altre persone che hanno come me malattie e dolori. Potete trasmettere questo messaggio ai vostri lettori, chiedendo loro di pregare per me attraverso l’intercessione di S. Josemaría? ”Se due di voi sulla terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà” (Matteo, 18, 19). Vi ringrazio per tutto ciò che farete.

E. N., Australia

12 gennaio 2006