Quando Cristo passa

Alcuni paragrafi di un sermone di sant’Agostino sulla guarigione dei ciechi di Gerico (Mt 20, 29-34).

Sant’Agostino, Sermone 88, 13.12, 16.17.

“Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide! La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi! Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: Che volete che io vi faccia? Gli risposero: Signore, che i nostri occhi si aprano! Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono”[1].

Ma che significa gridare verso Cristo, fratelli, se non corrispondere alla grazia di Cristo con le opere buone? Dico ciò, fratelli, affinché non facciamo strepito con le parole e rimaniamo poi muti con le opere buone. Chi è che grida verso Cristo affinché sia rimossa la cecità interiore al suo passaggio, vale a dire quando ci dispensa i misteri temporali con cui siamo esortati a conseguire quelli eterni? Chi è che grida verso Cristo? Grida verso il Cristo chi disprezza il mondo. Grida a Cristo chi disprezza i piaceri mondani. Grida a Cristo chi non con la lingua ma con la vita dice: “Il mondo per me è morto e io per il mondo sono morto”[2].

Riflettete bene, fratelli; quelli che gridavano furono guariti in mezzo alla folla che voleva proibir loro di gridare.

Grida a Cristo chi distribuisce e dà i suoi beni ai poveri affinché la sua giustizia sia stabile per l'eternità[3]. Poiché colui che ascolta attentamente: “Vendete i vostri beni e il ricavato datelo ai poveri. Procuratevi delle borse che non si consumano, un tesoro stabile in Cielo”[4], sente come il rumore dei passi di Cristo, deve allora gridare verso di lui sull'esempio di quel cieco, cioè fare quanto fece lui. La sua voce deve realizzarsi nelle opere. Prenda a disprezzare il mondo, a distribuire le sue ricchezze ai poveri, a non stimare nulla i beni amati dagli uomini, disprezzi le offese, non brami vendicarsi, porga la guancia a chi lo percuote, preghi per i nemici; se uno gli ruba le proprie cose, non le richieda; se invece avrà tolto qualcosa a qualcuno, gli renda il quadruplo.

Quando però inizierà a praticare queste opere buone, tutti i congiunti e i parenti e gli amici si turbano. Gli amanti del mondo lo contestano: "Che pazzia è la tua? Sei esagerato; gli altri non sono forse cristiani? La tua è una stoltezza, anzi una pazzia!". La folla strepita gridando frasi simili a queste, perché i ciechi non implorino aiuto ad alta voce. La folla rimproverava i ciechi che gridavano, ma non riusciva a sopraffarne le grida.

Comprendano che cosa devono fare quelli che vogliono essere guariti. Gesù passa anche adesso: quelli che stanno ai margini della strada si mettano a gridare. Questi tali sono da una parte coloro che onorano Dio con le labbra, ma il loro cuore è lontano da Dio[5]; da un'altra parte stanno ai lati della strada coloro che hanno il cuore contrito e ai quali il Signore dà i suoi precetti. Mi spiego: quando vengono letti i fatti compiuti dal Signore mentre passava, sempre ci viene presentato Gesù che passa. Poiché fino alla fine del mondo non mancheranno ciechi seduti lungo la strada. È dunque necessario che quelli che siedono lungo la strada lo invochino ad alta voce.

La folla che accompagnava il Signore cercava di impedire le grida di coloro che chiedevano la guarigione. Capite, fratelli, quello che dico? Non so effettivamente come esprimermi, ma ancor meno so come tacere. Orbene, ecco che cosa dico, e lo dico apertamente. Poiché temo non solo Gesù che passa ma anche Gesù che rimane, per questo non posso tacere. I cristiani cattivi e tiepidi cercano d'impedire ai buoni cristiani veramente zelanti e desiderosi di mettere in pratica i precetti di Dio scritti nel Vangelo. La stessa folla che accompagna il Signore s'oppone a coloro che gridano, cioè s'oppone a coloro che gridano per impedir loro di essere guariti persistendo nel gridare.

Ma essi continuino a gridare, non si stanchino, non si lascino trascinare per una malintesa autorità delle folle e non imitino quelli che son diventati cristiani prima di loro ma vivono male e son maldisposti verso di loro a causa delle opere buone. Non dicano: "Cerchiamo di vivere come vivono tanti di questi tali". Perché non vivere piuttosto come insegna il Vangelo? Perché mai vuoi vivere seguendo la folla che ti rimprovera e t'impedisce, e non seguendo le orme del Signore? Quelli ti insulteranno, ti biasimeranno, ti dissuaderanno, ma tu continua a gridare finché la tua voce non giunga alle orecchie di Gesù. Orbene, coloro che persisteranno nel mettere in pratica i precetti di Cristo e non faranno caso alla folla che si oppone e non terranno in gran conto il fatto di sembrare d'essere seguaci del Cristo, cioè il fatto di chiamarsi cristiani, ma avranno più cara la luce che Cristo ridarà loro anziché temere lo strepito degli individui che loro si oppongono; questi non saranno separati in alcun modo da Cristo, il quale si fermerà e li guarirà [...].

Insomma, per concludere, fratelli miei, questo discorso con un pensiero che ci sta moltissimo a cuore e ci tormenta, osservate la folla che rimprovera i ciechi persistenti nel gridare; ma voi tutti che tra questa folla volete essere guariti, non fatevi distogliere da essa, poiché molti sono cristiani solo di nome, ma empi nelle opere; non v'impediscano dal fare opere buone. Gridate tra le folle che vi distolgono, che vi dissuadono, v'insultano e vivono male.

In realtà i cattivi ostacolano i buoni cristiani non solo con le parole, ma anche con le cattive opere. Il buon cristiano non vuole andare a teatro. Per il fatto stesso che frena la sua passione sregolata per non andare al teatro, grida verso Cristo che passa per essere guarito. Al teatro accorrono altri individui, ma forse sono pagani oppure giudei. Ma certamente nei teatri, se non ci andassero i cristiani, ce ne sarebbero tanto pochi che se ne andrebbero via per la vergogna. Vi accorrono dunque anch'essi portando il santo nome di cristiani per loro castigo!

Grida dunque col rifiutare d'andarvi, soffocando nel tuo cuore la brama d'un piacere temporale, e persisti nel gridare forte e con insistenza alle orecchie del Signore, affinché Gesù si fermi e ti guarisca. Grida in mezzo alla stessa folla e non disperare che il Signore ti ascolti. In realtà anche quei ciechi non gridavano dalla parte ove non c'era la folla perché fossero uditi dalla parte ove non ci fosse l'impedimento di quelli che volevano trattenerli dal gridare. Essi gridarono in mezzo alla folla e pur tuttavia il Signore li udì. Così fate anche voi: gridate anche in mezzo ai peccatori e ai dissoluti, tra gli amanti delle vanità mondane, affinché il Signore vi guarisca. Non gridate al Signore da un'altra parte; non dovete andare dagli eretici e lì gridare al Signore. Riflettete bene, fratelli; quelli che gridavano furono guariti in mezzo alla folla che voleva proibir loro di gridare.


[1] Mt 20, 29-34.

[2] Gal 6, 14.

[3] Cfr. Sal 101, 9.

[4] Lc 12, 33.

[5] Cfr. Is 29, 13.