Il 22 dicembre 1948 la beata Guadalupe Ortiz de Landázuri scriveva, in una lettera a san Josemaría Escrivá: “Mi sento sempre più unita all’Opera e a lei”[1]. Col passare degli anni la filiazione spirituale di Guadalupe con il fondatore dell’Opus Dei andò crescendo e fortificandosi.
Questa unione è stata materializzata con la collocazione nell’ambito della chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace in Roma, dove riposano i sacri resti del fondatore, di una reliquia ex ossibus della beata madrilena elevata agli altari il 18 maggio 2019.
Il reliquiario, disegnato da Talleres de Arte Granda, si è avvalso della supervisione di un’architetta messicana che vive a Roma ed è stato situato nella cappella della dormizione della Madonna, alla destra dell’altare e della scultura di santa Maria.
Il reliquiario è posto al centro di una base rettangolare di pietra di travertino; al di sopra c’è un medaglione di bronzo con un ritratto di Guadalupe e sotto un piccolo cartello dorato col suo nome. Il reliquiario, a forma di croce, è cosparso d’oro e smalti. Si è cercato di fare in modo che andasse d’accordo con il disegno e i materiali impiegati in questa piccola cappella.
In tal modo il primo fedele laico dell’Opus Dei ad essere beatificato è presente nella chiesa prelatizia, dove riposano anche i resti del beato Álvaro del Portillo e della serva di Dio Dora del Hoyo. Fin da ora coloro che andranno a pregare in questa chiesa, potranno anche affidarsi all’intercessione della nuova beata.
[1] María Del Rincón e María Teresa Escobar (ed.), Lettere a un santo, p. 27.