San Josemaría e la Rosa di Rialp

San Josemaría fu sempre certo dell'intervento materno della Madonna nella storia dell'Opus Dei. Nel novembre del 1937, durante la dura traversata dei Pirenei, Santa Maria accese la speranza del fondatore con una rosa.

1936. Guerra civile spagnola: si scatena la persecuzione religiosa e Josemaría Escrivá si vede obbligato a rifugiarsi in vari luoghi. Le circostanze impongono di sospendere momentaneamente i desideri del fondatore di estendere il lavoro apostolico dell’Opus Dei verso altri paesi.

Il 19 novembre 1937 il fondatore e alcuni fedeli dell’Opus Dei intraprendono la rotta che li porterà ad attraversare i Pirenei passando per Andorra e andare nella zona in cui la Chiesa non è perseguitata.

Non senza vacillamenti il Padre aveva deciso di abbandonare Madrid. I suoi figli lo avevano incoraggiato a fare questo passo per salvarsi la vita. Si era lasciato convincere, pensando che nell’altra zona avrebbe potuto continuare a fare l’Opus Dei con libertà e stabilire contatti con tanti studenti che combattevano sui fronti. A Madrid rimaneva Isidoro, che manteneva i contatti con coloro che erano ancora lì e con la sua famiglia. Quanto a Vicente Rodríguez Casado,Álvaro del Portillo e José María González Barredo, erano ancora rifugiati presso diverse sedi diplomatiche.

Pedro Casciaro, Francisco Botella e Miguel Fisac insieme al fondatore dell’Opus Dei, a José María Albareda e Juan Jiménez Vargas, passarono la notte del 21 novembre 1937 presso la parrocchia di Pallerols, a due o tre chilometri da Villarò. Era stata saccheggiata. La guida li fece riposare in una piccola stanza del piano di sopra.

Incapace di andare avanti
Alla luce vacillante di una candela, Casciaro vide sulla faccia del Padre un’espressione di tale ansia e abbattimento che non gli aveva mai visto da quando lo conosceva. Il fondatore dell’Opus Dei e Juan Jiménez Vargas discutevano a voce bassa, ma appassionatamente. Paco Botella era più vicino e poté sentire parte della conversazione. Disse a Casciaro che Escrivá si sentiva incapace di andare avanti al pensiero dei pericoli che stavano passando i membri dell’Opera a Madrid e che voleva tornare nella capitale.

Il fondatore dell’Opus Dei passò la notte pregando e piangendo silenziosamente, distrutto, mentre si lacerava tra la necessità di libertà per esercitare il ministero sacerdotale e portare avanti l’Opus Dei, e il pensiero che doveva condividere il destino dei membri dell’Opera e quelli della sua famiglia che rimanevano a Madrid. Preso da questa tremenda prova interiore fece qualcosa che non aveva mai fatto: chiedere un segno straordinario per risolvere il suo dilemma. Mosso dalla sua devozione alla Madonna, che viene invocata come Rosa Mistica, le chiese che gli desse una rosa di legno intarsiata se Dio voleva che proseguisse nel suo intento di arrivare nell’altra zona della Spagna. Finalmente invoca ancora una volta la Madonna e le chiede di mostrargli la strada da seguire attraverso un segno preciso che egli stesso suggerisce alla Signora.

Quando si svegliarono la mattina dopo e cominciarono a prepararsi per la Messa, Escrivá era ancora molto preoccupato. Durante la notte, nella sua discussione, Jiménez Vargas gli aveva detto: “La porteremo nell’altra parte, vivo o morto”. Stamattina, né Jiménez Vargas né nessun altro pronunciarono parola. Escrivá lasciò la stanza da solo, probabilmente per andare a pregare nella chiesa distrutta. Al ritorno era un altro, la sua faccia era raggiante di felicità e di pace. Aveva in mano una rosa di legno intagliata, Nel 1936 i miliziani avevano saccheggiato la chiesa e bruciato la pala d’altare. La rosa, che probabilmente aveva fatto parte della cornice di rose intorno all’immagine di Nostra Signora del Rosario, era sopravvissuta. Il fondatore dell’Opus Dei lo comprese come quel segno del cielo che aveva chiesto.

Immediatamente chiede a quelli che l’accompagnano che preparino ciò che è necessario per celebrare la Santa Messa. Di fronte al suo cambio d’atteggiamento – l’avevano sentito singhiozzare di notte – capiscono che è successo qualcosa di straordinario. Ma nessuno domanda niente.

Dopo la Messa, riprendono la marcia verso i Pirenei. Il Padre, che porta con sé la rosa intagliata, avanza con passo deciso.

Il fondatore dell’Opus Dei raramente parlava di questo episodio. Quando gli veniva chiesto della rosa, normalmente cambiava argomento o si limitava a commentare che la Vergine è la Rosa Mistica. Del Portillo, il suo più stretto collaboratore e primo successore, spiegò perché Escrivá non era solito parlare di questo tema o di grazie straordinarie che aveva ricevuto: “In primo luogo, per umiltà, perché era il protagonista di questi fatti, colui che riceveva queste grazie, queste coccole da Dio, di cui ce ne sono state molte nella storia dell’Opera. E d’altra parte non gli interessava divulgare neanche tra i suoi figli queste carezze del Signore, perché tutti noi sapessimo e vedessimo che bisogna fare l’Opus Dei non per ‘miracolismi’, ma perché è la Volontà di Dio”.

Estratto da quanto narrato su questo avvenimento in: Cerco il Tuo Volto, di François Gondrand e in La Fondazione dell’Opus Dei, di John F. Coverdale