La storia della Società Sacerdotale

La Società Sacerdotale della Santa Croce affonda le radici nell’amore di san Josemaría per i sacerdoti diocesani e nell’evento fondazionale che ebbe luogo il 2 ottobre 1928, quando il Signore gli fece vedere l’Opus Dei. Ciò nonostante, la sua nascita avvenne alcuni anni dopo, per l’esattezza nel 1943.

Assai presto il fondatore si accorse che la novità dello spirito dell’Opus Dei comportava la necessità di sacerdoti provenienti dai laici della istituzione medesima, che si dedicassero in modo particolare ad assistere pastoralmente le persone dell’Opera e i loro apostolati, pur senza escludere nessun’altra anima (cfr. A. Vázquez de Prada, Il Fondatore dell’Opus Dei, vol II, Leonardo International, Milano 2003, p. 680).

Il 14 febbraio del 1943, mentre celebrava la santa Messa, san Josemaría ricevette da Dio una luce speciale che gli presentò la soluzione utile a consentire l’ordinazione presbiterale di alcuni fedeli dell’Opus Dei. Si trattava di erigere, all’interno del fenomeno pastorale dell’Opera, un corpo sacerdotale proveniente del suo laicato e formato secondo il suo spirito, che sarebbe rimasto inserito nella istituzione stessa, con una piena condizione secolare, per l’assistenza pastorale dei suoi membri e dei suoi apostolati. Nasceva così la Società Sacerdotale della Santa Croce, che fu eretta dal vescovo di Madrid l’8 dicembre 1943, dopo aver ricevuto il nihil obstat della Santa Sede l’11 ottobre dello stesso anno.

Frattanto san Josemaría aveva in mente e nel cuore il desiderio di aiutare di più i suoi fratelli sacerdoti diocesani. Continuò a dedicare loro, specialmente a partire dal 1939, gran parte del suo tempo, predicando, a richiesta dei vescovi di varie diocesi, molti turni di esercizi spirituali a chierici di tutta la Spagna.

Consapevole delle necessità dei suoi fratelli sacerdoti, tra gli anni 1948 e 1949 san Josemaría arrivò a prendere in considerazione la possibilità di lasciare l’Opus Dei, una volta ottenuta la sua approvazione pontificia definitiva, e di creare un’associazione rivolta ai presbiteri secolari (cfr. A. Vázquez de Prada, Il Fondatore dell’Opus Dei, vol III, Leonardo International, Milano 2004, pp. 153-157).

Nell’aprile del 1950 il Signore fece vedere al fondatore che era possibile includere nell’Opera i sacerdoti diocesani. Una richiesta in tal senso fu presentata alla Santa Sede, che l’approvò il 16 giugno di quell’anno: i presbiteri incardinati nelle diocesi potevano far parte della Società Sacerdotale della Santa Croce.

Il 28 novembre 1982, quando il beato Giovanni Paolo II eresse l’Opus Dei in Prelatura personale di ambito internazionale, si raggiunse la soluzione giuridica definitiva, nella quale è riflesso genuinamente il carattere secolare dell’Opera e la sua costituzione organica, in quanto composta da sacerdoti e laici, uomini e donne, dalle più diverse professioni e condizioni sociali. Negli Statuti, la Società Sacerdotale della Santa Croce è definita come un’associazione di chierici intrinsecamente unita alla Prelatura, della quale fanno parte i sacerdoti che costituiscono il presbiterio della Prelatura (fedeli dell’Opus Dei che hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale) e alla quale possono associarsi sacerdoti incardinati nelle varie diocesi che vogliono cercare la santità nell’esercizio del loro ministero sacerdotale secondo lo spirito dell’Opus Dei.