24. Quale rapporto ci fu tra Gesù e Maria Maddalena?

Quasi in ogni pagina del Vangelo ci imbattiamo in personaggi che si chiedono qualcosa su Gesù: da dove viene, come mai insegna con tanta autorità, da dove deriva il suo potere, perché fa miracoli, perché sembra opporsi alle tradizioni, perché le autorità lo respingono. Sono domande che si fecero allora e si sono continuate a fare lungo i secoli. A queste domande se ne sono aggiunte altre sul Gesù storico: che lingua parlava, che rapporto aveva con Qumran, è esistito davvero Ponzio Pilato?

Maria Maddalena dimostrò un grande amore per Gesù. Era stata liberata da lui da “sette demoni”, lo seguiva come discepola e lo assisteva con i suoi beni (Lc 8,2-3). Con Maria, la Madre di Gesù, e le altre donne fu presente ai piedi della Croce (Mc 15,40-41). Fu, secondo i vangeli, la prima a cui apparve Gesù dopo la resurrezione, mentre piangente lo stava cercando (Gv 20,11-18). Da qui la venerazione come testimone del Risorto, che Maria di Magdala ha avuto nella Chiesa (vedere la domanda Chi era Maria Maddalena?). Da questi elementi non si può dedurre né che sia stata una peccatrice, né tanto meno che sia stata la moglie di Gesù. Quanti sostengono quest’ultima affermazione si appoggiano ad alcuni scritti apocrifi. Che però, forse con l’eccezione di un nucleo del Vangelo di Tommaso, sono posteriori ai vangeli canonici e non hanno un valore storico, ma erano veicoli per trasmettere le dottrine di gruppi gnostici su Gesù e sui suoi insegnamenti. Queste opere, pur portando il nome di vangeli, non lo sono propriamente: si tratta invece di scritti relativi a presunte rivelazioni segrete, dopo la resurrezione, di Gesù ai suoi discepoli, tra cui Mariam (o Mariamne o Mariham; non appare il nome di Maddalena salvo in pochi libri). La Maddalena sarebbe stata quella che capiva meglio tali rivelazioni; per questo sarebbe stata la preferita di Gesù e avrebbe ricevuto quindi una rivelazione speciale. L'opposizione che in alcuni di questi testi (Vangelo di Tommaso, Dialoghi del Salvatore, Pistis Sophia, Vangelo di Maria) gli apostoli mostrano verso di lei in quanto donna riflette la considerazione negativa che alcuni gnostici avevano della femminilità e la condizione di Maria come discepola importante. Tuttavia, alcuni vogliono vedere in questa opposizione un riflesso della posizione della Chiesa ufficiale di allora, che contrasterebbe la proposta di guida spirituale della donna che proponevano questi gruppi. Niente di questo è dimostrabile. Tale opposizione si può intendere meglio come un conflitto di dottrine: quella di Pietro con gli altri apostoli, in antitesi con le dottrine che i gruppi gnostici esponevano in nome di Miriam. In qualsiasi caso, il fatto che si ricorra a Maria è un modo per giustificare le loro impostazioni gnostiche. In altri vangeli apocrifi, specialmente nel Vangelo di Filippo, Mariam (questa volta citata anche con il nome di origine, Maddalena) è modello di gnostico, precisamente per la sua femminilità. Lei è simbolo spirituale della sequela di Cristo e dell'unione perfetta con lui. In questo contesto si parla di un bacio di Gesù a Maria, simboleggiando questa unione, giacché mediante questo bacio, una specie di sacramento superiore al battesimo e all'eucaristia, lo gnostico generava se stesso in quanto gnostico. Il tono di questi scritti è assolutamente lontano da implicazioni sessuali. Per questo, nessuno studioso serio intende questi testi come una testimonianza storica di una relazione sessuale fra Gesù e Maria Maddalena. È molto triste che questa ipotesi, che non ha alcun fondamento storico giacché neanche i cristiani dell’epoca si videro obbligati a polemizzare per difendersene, risorga ogni tanto come se fosse una grande novità.