Massimo Introvigne inaugura l’anno accademico alla Residenza delle Peschiere

Sabato 18 febbraio si è tenuta nel Salone dei Banchi della Residenza Universitaria delle Peschiere, a Genova, la conferenza inaugurale per l’Anno Accademico 2005/2006.

La relazione è stata introdotta dal dott. Sergio Rossi, direttore della Residenza. «Vorrei soffermarmi – ha detto il dott. Rossi introducendo la conferenza – sulla responsabilità personale cui ci richiamano questi temi e in particolare, dal momento che stiamo celebrando l’inaugurazione di un Collegio Universitario, ambiente di formazione dei giovani, sull’obbligo di cercare la verità e, conseguentemente, di amarla. Fare la verità nella carità: è questa la formula fondamentale dell’esistenza cristiana, come affermava l’allora Card. Ratzinger, nell’omelia della Messa Pro eligendo pontifice. Ed è questa formula a dare un riferimento sicuro contro i “venti di dottrina”, le “correnti ideologiche”, le “mode del pensiero”».

Il professor Introvigne ha iniziato la sua prolusione tracciando un profilo dell’identità turca, e della sua evoluzione nel tempo, da identità essenzialmente islamica alla presa di coscienza, verso la fine dell’ottocento, di un patriottismo ottomano. Di lì fino alla creazione della nuova Turchia di Kemal Ataturk, che ne cambiò il volto con una trasformazione politica, sociale e dei costumi orientata in senso laicista, e che ha creato la Turchia moderna. L’attuale partito di maggioranza, l’AKP, riunisce diverse identità, e recupera un orizzonte ispirato all’Islam e orientato con decisione alla richiesta di ingresso nell’Unione Europea. Quali prospettive ci sono per tale ingresso? «Si tratta di capire “dove va” la Turchia, ma a mio avviso dobbiamo comprendere anche – cosa ben più difficile – dove sta andando l’Europa». In termini economici e commerciali, infatti, la Turchia è di fatto già inserita in Europa. Ma se – ha concluso Introvigne, ricordando gli auspici dell’allora Card. Ratzinger – si vuole costruire l’Europa come continente culturale, conscio delle sue radici essenzialmente cristiane, allora l’ingresso della Turchia va studiato in una prospettiva diversa, e perché possa entrare senza stravolgere questa identità bisogna che essa incarni realmente e stabilmente una corretta laicità, lontana da ogni ideologia laicista o fondamentalista.

Alla conferenza hanno preso parte numerose personalità del mondo istituzionale, accademico e professionale della città. L’incontro è poi proseguito il giorno dopo con la celebrazione della S. Messa e una simpatica festa con tutte le famiglie.