La giustizia francese assolve completamente la Scuola Dosnon

Il Tribunale di Parigi, il 24 novembre, ha assolto in modo completo la Scuola Dosnon in una causa intentata da Catherine Tissier, ex-alunna e impiegata del centro educativo.

Beatrice de La Coste, direttrice dell'Ufficio Informazioni dell'Opus Dei in Francia.

* Storia del processo * Dichiarazioni della direttrice della Scuola in un vídeo che si trova nella pagina web di Dosnon.

Con questa sentenza si riafferma l'estraneità totale dell'Opus Dei, istituzione della Chiesa Cattolica, a cui Caterine Tissier ha appartenuto fino al 2000, come già dichiarato precedentemente dai tribunali francesi, anche se alcuni mass media non hanno dato spazio a questo dato.

Il 16 dicembre 2010, dopo 9 anni di indagini - cui l'Opus Dei ha collaborato attivamente, disponibile a tutte le richieste - la giustizia francese ha dichiarato insussistenti le accuse contro l'Opus Dei.

Beatrice de La Coste, direttrice dell'Ufficio Informazioni dell'Opus Dei in Francia.

Al momento di conoscere la notizia dell'assoluzione della Scuola Dosnon, Beatrice de La Coste - direttrice dell'Ufficio Informazioni dell'Opus Dei in Francia - ha affermato: "Questa sentenza conferma la serietà e il corretto comportamento della Scuola alberghiera Dosnon nell'applicare le direttrici date dall'Educazione Nazionale francese".

"La Prelatura dell'Opus Dei continuerà la sua collaborazione spirituale, che offre per mezzo della cappellania della Scuola, per dare così un valido contributo all'eccellente lavoro di formazione umana e professionale che si effettua in Dosnon".

"Da parte mia, ora che si è concluso questo incubo durato 10 anni, desidero ringraziare i mezzi di comunicazione che si sono interessati al caso e che sono stati in contatto con me e con questo Ufficio Informazioni, per fornire una informazione corretta ed equilibrata".

"Inoltre ora chiederei una riflessione sul modo in cui altri mezzi informativi hanno dato notizie su questo caso, senza ascoltare in modo quasi sistematico una delle parti, e propalando tra il pubblico dati falsi e vedute distorte, che non lasciano spazio al dialogo né alla comprensione della realtà".