Gli amici e i collaboratori raccontano Giovanni Paolo II

Il libro “Accanto a Giovanni Paolo II”, che è stato presentato anche a Milano il 14 aprile, riunisce 22 contributi forniti da altrettanti amici e stretti collaboratori di Papa Wojtyla nell’occasione della sua canonizzazione. Il volume è stato presentato presso il Teatro FAES di Via Amadeo 11.

La vita, il pensiero, il programma e i sogni di Karol Wojtyla affiorano, pagina dopo pagina, attraverso i ricordi partecipati e, spesso, commossi di chi ha vissuto quotidianamente accanto al Pontefice. A presentare a Milano il libro edito dalle Edizioni Ares di Milano, è stato Wlodzimierz Redzioch, curatore del volume, mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara e presidente della Fondazioni Giovanni Paolo II, mons. Mario Delpini, Vicario generale della Diocesi di Milano e Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1 con la presenza anche di Francesco Ognibene, editorialista di Avvenire, che ha moderato l'incontro.

“Solo a partire dal suo rapporto con Dio” si può capire Karol Wojtyla. E’ uno dei passaggi dell’intervista a Benedetto XVI realizzata da Wlodzimierz Redzioch e contenuta nel libro “Accanto a Giovanni Paolo II” delle Edizioni Ares, pubblicato in occasione della canonizzazione di Papa Wojtyla il prossimo 27 aprile. Nella lunga intervista, la prima dopo la rinuncia al ministero petrino, il Papa emerito riflette sulla personalità e la spiritualità del suo Predecessore e racconta il suo rapporto straordinario con il papa polacco quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Oltre a Benedetto XVI, nel libro che è stato presentato anche a Roma il 7 aprile scorso , prendono la parola nel volume

La copertina del libro "Accanto a Giovanni Paolo II"
alcuni amici di Wojtyla, con cui egli condivideva gli inviti a cena ma persino le vacanze: i cardinali Deskur e Nagy (questi due contributi ora escono postumi) e il filosofo Stanislaw Grygiel, che raccontano come negli anni del regime comunista Wojtyla, anche a rischio della propria incolumità, si facesse carico della pastorale dei giovani, delle famiglie e della cultura cristiana, della speranza e della vita. Fra questi contributi spicca quello della dottoressa Wanda Póltawska, presso cui si trovava il cardinale arcivescovo di Cracovia quando morì inopinatamente Giovanni Paolo I e fu richiamato a Roma per il secondo conclave del 1978, quello da cui uscì eletto Papa. La Póltawska, ricordiamo, fu guarita da tumore per l’intercessione di padre Pio da Pietrelcina, dietro richiesta di Wojtyla.

Che cosa avvenisse dentro l’appartamento pontificio lo raccontano invece i suoi segretari: Stanislaw Dsiwisz, il collaboratore di sempre, oggi cardinale arcivescovo di Cracovia, e i secondi segretari, il congolese mons. Emery Kabongo e l’attuale arcivescovo di Leopoli, mons. Mieczyslaw Mokrzycki, che Giovanni Paolo II chiamava familiarmente «Mietek». Ed è proprio quest’ultimo a rivelare nel volume particolari molto commoventi e gioiosi su come il Papa passasse anche i pranzi, le cene e i momenti di pausa nella famiglia pontificia e come vivesse le feste del Natale e della Pasqua. Il gendarme vaticano Egildo Biocca, oggi in pensione, svela i retroscena delle gite del Papa al di fuori delle mura del Vaticano, che avvenivano con cadenza settimanale. Molto ingegnosi gli espedienti cui, a insaputa del Papa, egli doveva ricorrere, per i sentieri di montagna, nel tentativo di distrarre gli altri escursionisti, affinché non si avvedessero di quella così prestigiosa presenza. Altri episodi gustosi dentro e fuori l’appartamento privato del Papa si fissano come istantanee nei ricordi del fotografo pontificio Arturo Mari, cui Giovanni Paolo II si affezionò come a un figlio.

Molto toccanti anche le parole di mons. Pawel Ptasznik, il giovane sacerdote, capo della sezione polacca della Segretaria di Stato, cui Papa Wojtyla dettava omelie e discorsi negli ultimi anni, e a cui toccò di tradurre in italiano il testamento del Pontefice nell’imminenza della morte. I suoi ultimi giorni terreni e il suo passaggio al Cielo, con il decorso inesorabile della malattia, le ultime visite dei collaboratori e le estreme parole del Papa sono riportati fedelmente nel libro dal medico personale Renato Buzzonetti che ha tradotto qui la cronaca degli avvenimenti che si era appuntato in presa diretta nella sua agenda. Buzzonetti racconta anche tanti fatti sulla santa sopportazione della sofferenza di questo suo paziente che riconosce davvero speciale.

Gli interventi dei cardinali Camillo Ruini, Angelo Sodano, Tarcisio Bertone e del vaticanista Gianfranco Svidercoschi contribuiscono a dare un giudizio storico sul pontificato di Wojtyla, evidenziandone definitivamente il ruolo centrale nel passaggio della Chiesa e del mondo dal secondo al terzo millennio. A questo giudizio concorrono l’ex direttore della Sala Stampa vaticana Joaquin Navarro Valls e il prelato dell’Opus Dei Javier Echevarría, che arricchiscono i loro discorsi di ricordi e di sfaccettature molto personali a riprova di una contiguità anche profondamente filiale col Papa Polacco.

L’ultima parte del volume, di cui l'edizione spagnola è già in tempestiva distribuzi one, pubblicata dalla Bac, spiega con i contributi di mons. Slawomir Oder, postulatore della causa di canonizzazione, del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi, l’iter del processo canonico che ha portato al riconoscimento della santità di Giovanni Paolo II. Danno qui la loro sorprendente testimonianza anche suor Marie Simon Pierre Normand e Floribeth Mora Diaz, le due miracolate per l’intercessione di Wojtyla che hanno permesso l’esito positivo del processo.