Dora

Era nata nel 1914 in Spagna, a Boca de Huergaro. Nel 1946 si era trasferita a Roma per collaborare nell’amministrazione domestica del primo Centro dell’Opus Dei in Italia. I suoi resti mortali riposano ora nella Cripta della Chiesa Prelatizia di Santa Maria della Pace.

Il 12 gennaio, S.E. Mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, ha concelebrato nella Basilica di Sant’Eugenio, a Roma, il solenne funerale di Dora del Hoyo, davanti a fedeli provenienti dai cinque continenti.

Dora del Hoyo era nata nel 1914 in Spagna, a Boca de Huergaro. Conobbe l’Opus Dei a 29 anni, a Madrid, quando iniziò a lavorare nell’amministrazione della Residenza La Moncloa. È stata la prima donna a chiedere l’ammissione all’Opus Dei per dedicarsi, come suo lavoro professionale, ai lavori domestici dei Centri dell’Opus Dei; chiese di far parte dell’Opera il 18 marzo 1946, a Bilbao, dove si era trasferita a motivo dell’inizio dell’attività della Residenza Universitaria Abando.

Su invito di san Josemaría, si trasferì a Roma il 27 dicembre 1946, per lavorare nell’amministrazione domestica della sede centrale della Prelatura e per collaborare nella formazione di coloro che dovevano apprendere e svolgere questa professione. Da allora, Dora del Hoyo ha vissuto sempre a Roma ed è stata di prezioso sostegno per san Josemaría, recandosi anche in altri Paesi, come l’Inghilterra, la Francia e l’Irlanda.

Dopo il transito al cielo di san Josemaría, ha continuato a formare, con la sua attività professionale, le donne più giovani, provenienti da tutto il mondo, e ha rappresentato un appoggio sicuro per il primo successore del fondatore dell’Opus Dei, mons. Álvaro del Portillo.

Nella Cripta

La competenza e l’abnegazione sempre mostrata nel lavoro ha fatto sì che fosse ben conosciuta in più di cinquanta Paesi e stimata da molti di coloro che hanno devozione per san Josemaría. Per questo, il prelato dell’Opus Dei, Mons. Javier Echevarría ha deciso che i suoi resti mortali riposino nella Cripta della Chiesa Prelatizia di Santa Maria della Pace, a Roma, vicino a dove sono sepolti san Josemaría Escrivá e mons. Álvaro del Portillo.

In questo modo, molti di coloro che l’hanno conosciuta e che apprezzano la funzione da lei svolta nell’Opus Dei, potranno manifestarle il loro affetto e il loro ringraziamento.