Confusione su un processo

Lo scorso 23 settembre alcuni mezzi di comunicazione hanno fatto riferimento alla Prelatura dell’Opus Dei nell’ambito di un processo (a Parigi) in cui un’ ex alunna ed impiegata della Scuola Dosnon (Catherine Tissier) ha accusato l'ente gestore della Scuola (chiamato ACUT) e la stessa Scuola di aver nascosto il suo lavoro professionale sotto forma di tirocinio.

Alcune di queste informazioni davano l’impressione errata che l’Opus Dei fosse stata accusata dalla giustizia francese: desidero chiarire di nuovo la falsità di questa affermazione e ricordare che il 16 dicembre del 2010 la giustizia ha respinto definitivamente tutte le accuse di parte civile contro l’Opus Dei. 

Le uniche parti implicate in questo processo sono, pertanto, Chaterine Tissier da una parte e la Scuola Dosnon e l'ACUT, dall’altra. L’accusa ha chiesto il pagamento di un risarcimento alla Scuola e all'ACUT. E su questo punto il giudice pronuncerà una sentenza il 24 novembre.

Tuttavia, il fatto che Catherine Tissier sia appartenuta all’Opus Dei e che la Scuola Dosnon offra formazione cristiana alle alunne che lo desiderano, con la collaborazione di sacerdoti e persone dell’Opus Dei, ha creato confusione sul punto centrale del processo.

L’origine del malinteso 

L’origine sta nella prima denuncia da parte di Catherine Tissier nel settembre 2001 nei confronti della Scuola Dosnon e dell’Opus Dei per “manipolazione mentale” e “condizioni di lavoro contrarie alla dignità della persona umana”.

La giustizia francese ha accolto la denuncia e ha cominciato una lunga e dettagliata indagine a motivo delle accuse di parte civile.

Nel 2010, dopo 9 anni di indagini e attraverso lo studio di numerose testimonianze di entrambe le parti, la giustizia francese ha dichiarato innocente l’Opus Dei. Niente di ciò che la querelante affermava contro l’Opus Dei è stato considerato vero dalla giustizia francese. Neanche dopo il ricorso alla Corte d'appello di Parigi a seguito delle prime sentenze della giustizia.

Questa Corte ha confermato che le accuse della querelante non avevano fondamento: né gli aspetti medici, né gli aspetti finanziari, né la presunta ingerenza nella sua vita privata, né, infine, l'accusa di pressione su minore. La querelante è stata dichiarata non credibile in base alle sue contraddizioni.

In concreto le risposte alle accuse da parte della giustizia francese sono le seguenti:

- Riguardo alla salute e al trattamento ricevuto nelle sue circostanze mediche. La giustizia francese ha affermato che a causa dei suoi problemi di salute la querelante ha ricevuto un trattamento preferenziale da parte del suo datore di lavoro (ACUT) nell'orario da seguire e nelle mansioni da svolgere; che è stata seguita da vicino dai medici del lavoro a causa delle sue numerose ricadute e che ha potuto - ed effettivamente lo ha fatto - consultare tutti i medici che ha voluto.

- Riguardo alla remunerazione. La querelante è stata pagata normalmente per il suo lavoro e l'assicurazione è stata coperta periodicamente.

- Riguardo al rapporto dell'ACUT con l'Opus Dei. Secondo quanto determinato dagli inquirenti, è stata confermata l'autonomia finanziaria dell'ACUT (Associazione titolare della Scuola alberghiera Dosnon).

Si è confermato che Catherine Tissier non è stato membro dell'Opus Dei fino ai 18 anni e che ha sempre goduto di totale libertà.

Rimaneva da chiarire un tema che è venuto fuori durante le indagini: se i tirocini in campo alberghiero che in quel periodo svolgevano le alunne della Scuola possano considerarsi "lavoro in nero", figura condannata dal diritto penale francese.

Il caso, dunque, considerato dal tribunale penale di Parigi lo scorso 22-23 settembre si riferisce a una questione di diritto del lavoro: si mette in dubbio la legalità del tirocinio della Scuola e si accusano due rappresentanti della stessa e un titolare dell'Associazione ACUT. Non si  interpella l'Opus Dei.

Tuttavia, nonostante la chiara posizione della giustizia sul ruolo dell'Opus Dei, durante il  recente processo l'avvocato dell'accusa ha continuato a centrare la sua argomentazione sul coinvolgimento dell'Opus Dei, con una grande eco, per questo motivo, nell'opinione pubblica.

Alla fine del processo l'accusa ha chiesto una multa per le due persone responsabili della Scuola Dosnon così come per l'ente gestore dell'Associazione. Per quanto riguarda le questioni essenziali del regolamento dei tirocini nelle scuole si possono trovare informazioni dettagliate in https://www.ecole-dosnon.com/Audience-devant-le-tribunal.

La difesa ha chiesto l'assoluzione in base alla considerazione che una scuola di formazione professionale non funziona come un'impresa: i corsi e i tirocini fanno parte del piano di studi di ogni studente della scuola alberghiera. 

La decisione finale si attende per il 24 novembre.

Come ho fatto ogni volta che ho dovuto fare riferimento a questo caso, manifesto nuovamente il mio rispetto per la persona di Catherine Tissier e per il dolore che esprime nei suoi interventi pubblici, e il mio desiderio di essere d'aiuto. Allo stesso tempo, voglio sottolineare il mio  appoggio e la mia solidarietà specialmente verso le due dirigenti della Scuola, che dal 2000 ad oggi continuano a sopportare false accuse, già respinte dalla giustizia. La reiterata interpellanza di Catherine Tissier alle accuse già respinte è l'unico motivo per il quale ora mi vedo obbligata a chiarire aspetti che si riferiscono alla sua persona, per evitare una confusione maggiore nell'opinione pubblica, e specialmente tra le centinaia di migliaia di persone che partecipano  alle attività di formazione cristiana che l'Opus Dei offre in tutto il mondo.

Béatrice de la Coste, Ufficio Informazioni dell'Opus Dei in Francia