In realtà si tratta di una questione chiusa a suo tempo in un'ampia intervista ad Avvenire in cui il Prelato chiarì dicendo : "Smentisco che quella frase corrisponda al mio pensiero di uomo, di cristiano e di sacerdote, l'affermazione che il novanta per cento degli handicappati sono figli di genitori che non sono arrivati puri al matrimonio è priva di senso, un'assurdità". Il fraintendimento delle sue parole è avvenuto durante un incontro informale alla presenza di molte famiglie in cui il Prelato aveva parlato della virtù della castità e del suo valore "capace di svelarci la pienezza dell'amore umano".
L'amore per i disabili e per i sofferenti è una componente essenziale dello spirito cristiano che si vive nell'Opus Dei. Molti fedeli dell'Opera hanno figli e familiari diversamente abili che accolgono con amore e dedizione.
Esistono anche alcune iniziative sociali promosse da fedeli dell'Opera come ad esempio la Fondazione Espurna ( https://opusdei.org/article/la-fondazione-espurna/ ) che si occupa dell'assistenza di persone affette da sindrome di down, un centro per disabili in Giordania ( https://opusdei.org/article/per-i-disabili-in-giordania/ ), La Veguilla, una serra portata avanti da minorati psichici ( https://opusdei.org/article/la-veguilla/ ), ecc.
Intervista a mons. Javier Echevarría ad Avvenire, 17 aprile 1997