5. Come nacque Gesù?

Quasi in ogni pagina del Vangelo ci imbattiamo in personaggi che si chiedono qualcosa su Gesù: da dove viene, come mai insegna con tanta autorità, da dove deriva il suo potere, perché fa miracoli, perché sembra opporsi alle tradizioni, perché le autorità lo respingono. Sono domande che si fecero allora e si sono continuate a fare lungo i secoli. A queste domande se ne sono aggiunte altre sul Gesù storico: che lingua parlava, che rapporto aveva con Qumran, è esistito davvero Ponzio Pilato?

Maria concepì Gesù senza l’intervento di un uomo. Così viene affermato con chiarezza nei primi due capitoli dei vangeli di San Matteo e di san Luca: “ciò che è concepito in lei, viene da Spirito Santo” dice l’angelo a san Giuseppe (Mt 1,20); e a Maria che domanda “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” l’angelo risponde: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra...” (Lc 1, 34-35). D’altra parte, il fatto che Gesù dalla Croce affidi sua madre a san Giovanni fa supporre che la Vergine non avesse altri figli. (Sul fatto che nei vangeli vengano nominati dei “fratelli di Gesù”, vedi la domanda n. 10 “Gesù ebbe fratelli?”).

Il carattere soprannaturale della nascita di Gesù è stato tramandato fin dall’inizio, in modo unanime e la Chiesa lo ha sempre difeso.

Sant’Ignazio di Antiochia, nella Lettera agli Efesini, 19, 1, composta intorno all’anno 100, conferma questo punto scrivendo che “Al principe di questo mondo rimasero nascosti la verginità di Maria, il suo parto e la morte del Signore, i tre misteri clamorosi che si compirono nel silenzio di Dio”.

Alla fine del II secolo, Sant’Ireneo scrive che il parto fu senza dolore (Demonstratio Evangelica, 54) e Clemente Alessandrino afferma che la nascita di Gesù fu verginale (Stromata 7,16). In un testo del IV secolo attribuito a San Gregorio Taumaturgo si dice chiaramente: “Nascendo (Cristo) conservò immacolati il seno e la verginità, perché l’inaudita natura di questo parto fosse per noi il segno di un grande mistero” (JB Pitra, Analecta Sacra, 4, Greg Press, Franborough 1966, p. 391).

I vangeli apocrifi più antichi come le Odi di Salomone (Ode 19), l’Ascensione di Isaia (cap.14), il Protovangelo di Giacomo (cap. 20-21) e lo Pseudo-Matteo (cap. 13) riferiscono che la nascita di Gesù ebbe un carattere miracoloso. Malgrado il loro tono alle volte esagerato e stravagante, questi testi apocrifi conservano tradizioni popolari che coincidono con le testimonianze più dotte e ortodosse sopra segnalate.

Tutti questi scritti riflettono una tradizione di fede che è stata sancita dall’insegnamento della Chiesa e che afferma che Maria fu vergine prima del parto, nel parto e dopo il parto: “Maria «sempre Vergine». L'approfondimento della fede nella maternità verginale ha condotto la Chiesa a professare la verginità reale e perpetua di Maria anche nel parto del Figlio di Dio fatto uomo. Infatti la nascita di Cristo «non ha diminuito la sua verginale integrità, ma l'ha consacrata». La Liturgia della Chiesa celebra Maria come la «Aeiparthenos», «sempre Vergine»”. (Catechismo della Chiesa Cattolica, n.499).