36 nuovi sacerdoti della Prelatura dell'Opus Dei

Il 24 maggio il Prelato dell’Opus Dei, Mons. Javier Echevarría, conferisce l’ordinazione sacerdotale a 36 fedeli della Prelatura nella Basilica di Sant’Eugenio, a Roma, alle ore 16.

L'italiano Carlo De Marchi.

I nuovi sacerdoti provengono da 15 Paesi: Argentina, Brasile, Costa Rica, Filippine, Francia, Guatemala, Italia, Kenia, Libano, Messico, Perù, Polonia, Portogallo, Spagna e Venezuela.

Anche se la maggior parte di loro vive da molto tempo lontano dal rispettivo Paese, conservano vivissimi i ricordi della loro terra natale. «Ho molto desiderio di contribuire alla formazione dei giovani del mio Paese – dice Dominique Hélou, libanese -. Purtroppo spesso abbandonano il Paese o si fanno trascinare dallo scoraggiamento. Penso che in quella regione i cristiani debbano dare testimonianza e che la loro presenza sia fondamentale per il futuro del Libano».

I 36 candidati al sacerdozio, durante l'ordinazione diaconale.

Dominique ha insegnato in alcune scuole della Francia e del Libano. Ora avrà il compito di «aiutare spiritualmente le anime, predicare, ascoltare le confessioni e amministrare gli altri sacramenti».

Il nuovo compito lo emoziona, ma nello stesso tempo si sente incoraggiato: «Una macchina da caffè può essere d’oro, d’argento o di ottone. E’ indifferente: l’importante è il caffè che produce. Ebbene, io immagino di essere una macchina da caffè, e sarà Dio a servirsi di me per fare arrivare la sua grazia alle anime. Basta servire un buon caffè. Questo mi tranquillizza».

Dominique Hélou, libanese.

L’attività pastorale di Dominique Hélou si svolgerà in Libano, dove il lavoro apostolico dell’Opus Dei è cominciato dieci anni fa. «Come in altre regioni del mondo – afferma Dominique – l’attività della Prelatura consiste nel dare formazione umana e spirituale, mediante attività che sono rivolte a persone delle più diverse condizioni sociali. Vorrei anche precisare che il lavoro apostolico più importante è quello portato avanti da ogni fedele dell’Opus Dei con i propri colleghi di lavoro».

Un altro ordinando è José Antonio Brage. A 18 anni è entrato nella Scuola Navale di Pontevedra (Spagna) e in poco tempo ha toccato i porti di oltre venti Paesi. «Mi sono reso conto, così – spiega –, che la più grande povertà che c’è nel mondo è l’assenza di Dio. Portare le persone a Cristo è il bene maggiore che si possa fare, e questa è la missione del sacerdote».

Una immagine di Beirut, capitale del Libano.

Nei due anni passati in Marina, la navigazione – dice – non è mai stata un problema per fare passi avanti nella vita cristiana, ma anzi una grande opportunità.

José Antonio Brage

«Spesso i miei amici e i conoscenti mi hanno domandato se non ritenessi difficile mantenere una vita di vicinanza a Dio, con pratiche di pietà come l’orazione mentale, la Santa Messa o la recita del Rosario durante giornate così faticose. E’ vero esattamente l’opposto. Dico sempre che le migliori preghiere della mia vita le ho fatte passeggiando sopra coperta, in alto mare…»

«Il mare dice tante cose di Dio. Mi viene in mente un ricordo dei miei primi anni in Marina: accanto alla porta d’ingresso della cappella della Scuola Navale Militare c’è una lapide con l’iscrizione: “Chi non sa pregare, percorra i mari e vedrà che imparerà subito”. E’ una grande verità: occorre solo aprire gli occhi dell’anima».

I nomi dei 36 ordinandi e i rispettivi paesi d’origine sono:

Avelino Picón (Spagna), Marc Chatanay (Francia), Juan Manuel de Ojeda (Spagna), Iñaki Landa (Spagna), Gabriel de Castro (Spagna), Pedro Regojo (Portogallo), Dominique Khoury-Hélou (Libano), José Antonio Brage (Spagna), Manuel García de Madariaga (Spagna), Marcos Antini (Brasile), Sergio Gascón (Spagna), Fernando José Gallego (Spagna), Óscar Beorlegui (Spagna), Antonio Cózar (Spagna), Iñigo Martínez-Echevarría (Spagna), Carlo de Marchi (Italia), Javier Zabaleta (Spagna), Alexandre Antosz (Brasile), Bernal Antonio Campos (Costa Rica), José Fernández Labastida (Messico), Javier Salegui (Venezuela), Juan Herráiz (Spagna), Rafael López-Ortega (Messico), Julio Serrano (Spagna), Ignacio Palma (Argentina), Daniel Silva (Venezuela), Alfonso Berlanga (Spagna), Matías Rodríguez Quirós (Spagna), Jorge Boronat (Spagna), Carlos Enrique Guillén (Perú), Marc Bosch (Spagna), Guillermo Antonio Aragón (Venezuela), Michał Stefan Kwitliński (Polonia), Leonardo Agustina (Spagna), Anthony Sy Reyes (Filippine), Charles Wanyoike Mundia (Kenia).

Nel 'Juan Sebastián Elcano' José Antonio ha fatto la sua carriera navale.